Indagine

Unione europea: su completamento dell’eurozona contrapposizione frontale tra sud e nord Europa

Rispetto al completamento dell’eurozona, c’è una contrapposizione frontale tra sud e nord Europa su sostanzialmente tutte le proposte in campo. Se i parlamentari nazionali francesi e italiani sono largamente favorevoli, i tedeschi invece sono largamente contrari a Eurobond, budget per l’eurozona, quantitative easing (Qe), sussidi europei per la disoccupazione, revisione del patto di stabilità con regole meno restrittive. È “difficile immaginare grandi progressi su questo fronte”. È quanto emerge dalla ricerca “United We Stand? – Survey Results on the Views of French, German and Italian Parliamentarians on EU and EMU Reforms” effettuata dall’Università Cattolica, realizzata in collaborazione con l’École Polytechnique di Parigi, l’Università di Mannheim e di ZEW – Leibniz Centre for European Economic Research.
La ricerca evidenzia che i parlamentari francesi e italiani sostengono la concessione di maggiori competenze all’Ue nei settori dell’energia e dei salari mentre i deputati tedeschi non sono d’accordo con le nuove istituzioni dell’Unione economica e monetaria (Uem), bocciando per esempio l’individuazione di un ministro delle finanze dell’eurozona, né supportano l’introduzione di una tassa europea per finanziare il bilancio europeo. I parlamentari italiani e francesi sono più favorevoli a tali riforme. Non vi è consenso neanche sul completamento dell’Unione bancaria attraverso un sistema europeo di assicurazione dei depositi, sebbene l’opposizione tedesca sia solo lieve.
Per quanto riguarda le principali famiglie politiche, i parlamentari conservatori hanno posizioni meno favorevoli verso nuovi strumenti e nuove istituzioni per l’Uem, mentre un maggiore consenso si trova tra i parlamentari che si rifanno ai Socialisti e democratici (S&D) e al partito di Macron, La République en marche.