Unione europea: Cattai (Focsiv), “prepararci al futuro e al rancore di chi non abbiamo accolto”. “Sicurezza si costruisce alleandosi con comunità stranieri”

“L’Europa della solidarietà”. A richiamarla è Gianfranco Cattai, presidente Focsiv, intervenuto all’incontro sull’Europa in corso a Roma per iniziativa di Azione Cattolica, Caritas, Focsiv e Missio insieme all’Istituto Giuseppe Toniolo. Oggi, spiega, “abbiamo abdicato alla concretizzazione di quanto si era deciso con la Convenzione di Lomé (accordo di cooperazione siglato nel 1975 tra l’allora Comunità europea e i Paesi dell’Africa, dei Carabi e del Pacifico, ndr)” e “chi è ricco diventa più ricco e chi è povero più povero, una condizione che stiamo vivendo anche nella nostra Europa”. Di qui un monito: “Dobbiamo fare cultura, costruire reti, preparaci al futuro, ad affrontare il rancore delle persone che non abbiamo accolto. L’esperienza delle banlieue francesi non ci ha insegnato niente? Occorre progettare sicurezza facendo alleanza con le comunità degli stranieri. Dobbiamo lavorare tutti insieme per prevenire sacche, anche minoritarie, foraggiate per portare avanti movimenti che incoraggino l’aumento del rancore”. Cattai richiama quindi il documento “L’Europa che vogliamo” elaborato dai 20 movimenti di Retinopera e presentato qualche settimana fa a Roma. “Democratica e partecipativa; solidale e accogliente; del lavoro per tutti; della promozione di cultura, scienza e arte; dello sviluppo e dell’ economia integrale; del terzo settore, associazionismo e gratuità”: questi, riassume, i sei punti richiesti all’Ue.

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