Infrastrutture

Tav: Torino, il 6 aprile manifestazione unitaria con associazioni dell’economia e “madamine”

Una sola manifestazione e tutti insieme. È la decisione scaturita oggi a Torino dopo tre ore di riunione fra tutti i rappresentanti del sistema delle imprese, del lavoro, della cooperazione e delle professioni di Torino e del Piemonte che in queste settimane hanno animato la protesta contro il governo per la Tav e i comitati “Sì Torino va avanti” (costituito dalle “madamine” il gruppo di imprenditrici che da ottobre segue la vicenda), “Sì Tav Sì Lavoro”, e con “Osservatorio 21” che parallelamente hanno organizzato le manifestazioni di novembre e gennaio scorsi. Obiettivo dell’incontro: definire una linea d’azione comune e condivisa sui temi della realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione così come delle infrastrutture e delle azioni utili per lo sviluppo del territorio.
“È stato deciso – si legge in una nota –, di organizzare insieme la manifestazione del 6 aprile prossimo a Torino che dovrà essere l’espressione anche visibile di tutte le componenti della società civile intesa nel suo modo più alto e completo, quella società che per troppo tempo è stata dimenticata ma che è la vera forza di questo territorio e di tutto il Paese”. Gli organizzatori sottolineano anche che è proprio questa “società civile” a chiedere di “di partecipare e di essere ascoltata, che crede ancora nella possibilità di un futuro qui e non altrove, un futuro da costruire insieme, con decisione e chiarezza, con volontà e fermezza, un futuro aperto alla convivenza civile e al benessere, nel quale i giovani di oggi possano diventare eredi di quanto adesso viene costruito su basi condivise e solide”.
Alla base della protesta – che sarà anche accompagnata da un “Manifesto per lo sviluppo del territorio” –, la condivisione delle “motivazioni che hanno mosso – dice sempre la nota –, negli ultimi mesi più parti della società civile, motivazioni che sono sintetizzate nella necessità di dare a questo territorio e al Paese la possibilità di produrre e lavorare con modalità e condizioni che siano compatibili con l’ambiente, con la sicurezza, con la crescita e lo sviluppo equilibrati, con l’apertura verso il mondo”.