Crisi

Nicaragua: i detenuti politici saranno liberati entro novanta giorni. Apertura all’accompagnamento delle Organizzazioni internazionali

I detenuti per motivi politici a partire dal 18 aprile 2018 saranno liberati entro 90 giorni, “in conformità all’ordinamento giuridico del Paese”. È quanto stabilito ieri dal tavolo del Dialogo nazionale che si sta svolgendo in Nicaragua tra il Governo e l’Alleanza Civica, che raggruppa le principali forze di opposizione. Il comunicato congiunto, con il quale si dà notizia dell’accordo raggiunto, sottolinea il ruolo del nunzio apostolico, mons. Waldemar Stanislaw Sommertag, nella sua qualità di “testimone e accompagnatore”, e del delegato speciale del Segretario generale dell’Organizzazione degli Stati americani (Oea). Nel corso del negoziato è anche stata stabilita l’agenda dei prossimi colloqui e si è deciso di rivolgere un invito formale alla Segreteria generale dell’Oea, “per riprendere il lavoro in tema di riforme elettorali”. Un altro invito formale sarà rivolto alla Croce Rossa internazionale, “perché accompagni il tavolo di dialogo nel processo di liberazione di tutti i detenuti”. In un successivo comunicato è stata diffusa l’agenda dei prossimi colloqui, che affronteranno i seguenti temi: “il rafforzamento della democrazia e delle riforme elettorali per la realizzazione delle elezioni”; “il rafforzamento dei diritti e delle garanzie dei cittadini”; l’attivazione di meccanismi che riconoscano i principi della “verità, giustizia, riparazione e non ripetizione”; “meccanismi di implementazione dell’accordo”. La nota precisa che, “una volta raggiunti gli accordi al tavolo dei negoziati, esso realizzerà accordi internazionali per ottenere appoggio nell’implementazione degli stessi. Nel momento opportuno, e di comune accordo tra le parti, si realizzerà un appello alla comunità internazionale perché sospenda le sanzioni e facilitare così il diritto allo sviluppo umano, economico e sociale del Nicaragua, favorendo i settori più vulnerabili della popolazione”.