Politica

Consiglio europeo: Tajani, “estensione Brexit non oltre l’11 aprile”

Bruxelles, 21 marzo: il presidente del Consiglio europeo Tusk con il presidente del Parlamento Ue Tajani

(Bruxelles) L’eventuale estensione dell’Articolo 50 “dovrebbe essere il più breve possibile ed essere concessa solo nel caso in cui fosse raggiunto, nel corso della prossima settimana, un accordo alla Camera dei Comuni sul trattato di uscita”. Lo ha ribadito il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, nel suo discorso dinanzi ai 28 capi di Stato e di governo Ue, riuniti a Bruxelles per il Consiglio europeo che sta valutando la richiesta inglese di spostare in avanti la data del Brexit. “Gli Stati membri e le istituzioni europee hanno gestito questi due anni – ha detto Tajani – con grande unità e senso di responsabilità. Abbiamo dato prova di grande pazienza, spingendoci fino ad un punto oltre il quale non è possibile andare, pena la messa in pericolo del mercato interno, il nostro bene più prezioso. A una settimana dalla scadenza del 29 marzo, spetta ora ai britannici trovare una via di uscita. Il Parlamento continua a credere che l’accordo negoziato rimanga l’unica soluzione disponibile per assicurare una uscita ordinata e limitare i danni per i cittadini e le imprese”. Tajani segnala anche una data massima per l’estensione dell’Articolo 50: “non oltre l’11 aprile, ultima data utile per il Regno Unito per organizzare le elezioni al Parlamento europeo”.
Il presidente ha aggiunto: “per noi una estensione ha senso solo se la settimana prossima vi sarà l’accordo della Camera dei Comuni sul trattato di uscita. In caso contrario, una estensione non avrebbe alcun senso: che i britannici chiedano un rinvio sine-die e organizzino le elezioni dei deputati britannici al Parlamento europeo”. Infine: “la scelta non è tra una estensione lunga o tra una estensione corta, ma tra una estensione utile e una estensione inutile. Ad oggi non conosciamo lo scopo di tale richiesta, che non può certamente essere quello di perdere ulteriore tempo o di rinegoziare l’accordo, a meno che le famose red lines del governo britannico non cambino. Ricordo inoltre che l’ultima data per una eventuale ratifica dell’accordo è il 18 aprile, ultimo giorno di sessione del Parlamento. Infine, il 23-26 maggio si terranno le elezioni europee. È imperativo che il quadro sia chiaro prima delle elezioni, per evitare problemi giuridici, non solo legati alla composizione del Parlamento, ma anche alle leggi elettorali degli Stati membri e ai diritti di voto dei cittadini”.