Ciclone Idai: Msf, “in Mozambico situazione allarmante, richiederà risposta imponente”

(Foto: Medici senza frontiere)

Le équipe di Medici senza frontiere (Msf) che stanno intervenendo per rispondere alla devastazione del ciclone Idai in Mozambico, confermano che la situazione è sempre più allarmante. Ne dà notizia l’Ong in una nota nella quale si sottolinea che “le piogge intense continuano e nelle prossime ore o giorni, le autorità locali potrebbero essere costrette ad aprire le dighe per evitare che cedano, cosa che comporterebbe ulteriori inondazioni”. “È ormai evidente – evidenzia Msf – che si tratta di una situazione estremamente grave che richiederà una imponente risposta d’emergenza”.
Il team d’urgenza di Msf ha raggiunto Beira e si sta preparando ad affrontare i bisogni delle centinaia di migliaia di persone.
“In questo tipo di emergenze – spiega Federica Nogarotto, direttore supporto alle operazioni dell’Ong – Msf cerca di intervenire nelle prime 12-24 ore, momento chiave per ridurre al massimo la mortalità”. “Ora ci aspettiamo un picco di malattie respiratorie per le persone più vulnerabili, bambini, anziani e donne incinte”, aggiunge Nogarotto, annunciando che “dovremo raggiungere le aree più remote, rimettere in piedi i centri di salute distrutti, e fare attenzione alle allerte di colera, perché tutto il sistema acquifero è stato danneggiato e quindi l’acqua non è pulita”.
Beira è una città di 500.000 persone, per l’80% andata distrutta. Attualmente le principali priorità riguardano l’assistenza medica e l’accesso ad acqua potabile. Oltre all’intervento in Mozambico, Msf ha anche avviato, da due settimane, una risposta d’emergenza in Malawi, dove sono iniziate le alluvioni prima che le tempeste si trasformassero nel ciclone Idai. Mentre in Zimbabwe ha inviato un’équipe d’emergenza nell’area montuosa della provincia di Manicaland, al confine col Mozambico.
È possibile sostenere le attività Msf per le popolazioni colpite dal ciclone attraverso il Fondo emergenze dell’Ong sul sito web www.msf.it/ciclone.

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