Incontro pace Mediterraneo: mons. Raspanti (Acireale), “no a senso di estraneità che ingenera diffidenza, paura e scontro”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“L’incontro mira a comprendere tramite il dialogo e lo scambio fraterni quale contributo queste Chiese possano e debbano offrire nel bacino geografico e culturale, nel quale è dato loro di vivere. Il dialogo dovrà ripartire dall’ascolto comune del Vangelo di Gesù Cristo, dove risuona l’appello alla conversione per accogliere il Regno che si appressa”. Così mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e vicepresidente della Cei per il Sud Italia, nell’intervento alla prima riunione del Comitato scientifico-organizzatore dell’Incontro di riflessione e di spiritualità per la pace nel Mediterraneo che si svolgerà a Bari nel febbraio 2020. Mons. Raspanti si è soffermato sulla necessità di una “trasformazione culturale” che sia “in continuità con la tradizione” ricordando in particolare che “l’incontro, il dialogo e la pace non hanno alternative; è necessario non rimanere distanti, guardandosi con un senso di estraneità, che ingenera diffidenza, paura e scontro”. Come metodo di preparazione all’Incontro di Bari, il vescovo ha ritenuto opportuno che “ogni Chiesa si prepari intorno al tema articolato in un preciso programma, con richieste definite e conosciute per tempo”.

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