In Italia, l’area della fedeltà fiscale si conferma come problematica per i cittadini anche in situazioni concrete. A fronte di una richiesta di erogazione di una prestazione professionale in nero, il 56,1% degli intervistati insisterebbe per avere la ricevuta, il 27,5% accetterebbe se conviene e il 13,8% pagherebbe per evitare discussioni. È quanto emerge dal report su “Senso civico: atteggiamenti e comportamenti dei cittadini nella vita quotidiana” diffuso oggi dall’Istat.
Analogamente, nel caso della mancata emissione di uno scontrino da parte di un esercente di un servizio commerciale, sei persone su 10 (61,6%) insisterebbero per avere lo scontrino, il 19,4% non ci farebbe caso e il 16,5% non direbbe alcunché per evitare discussioni.
“Nel Sud – spiega l’Istat – è diffuso un atteggiamento di accettazione (pagherebbe per evitare discussioni il 18,7% una prestazione in nero e il 20,3% un bene o servizio senza scontrino) mentre nel Nord-est un atteggiamento di convenienza (il 32,1% pagherebbe in nero una prestazione se convenisse). Nel Centro-nord più del 20% ammette di non far caso alla mancata emissione dello scontrino”.
Se si considerano i comportamenti in situazioni concrete, si assottigliano a pochi punti percentuali le differenze per età nel caso del pagamento di una prestazione in nero, situazione che i più giovani sperimentano più raramente. Nel caso del pagamento di un bene o servizio, il 45-46% dei giovani (14-24 anni) ammette di pagare senza ricevuta fiscale perché non ci fa caso o per evitare discussioni, contro il 31,5% degli adulti di 45-54 anni e il 35,4% degli anziani di 65 anni e più.