(da Bologna) “In 17 anni è cambiato tutto: si sono sviluppate delle forze di una tale divaricazione tra le persone nello stesso mercato del lavoro che io e Biagi all’epoca pensavamo in un progressivo avvicinamento dei due estremi, parlando di mercato del lavoro. Invece il processo di allentamento è stato accelerato per la finanziarizzazione dell’economia”. Lo ha detto questo pomeriggio Romano Prodi nell’ambito del convegno “Europa laboratorio per il bene comune. A 17 anni dalla morte di Marco Biagi” organizzato da Cisl Area metropolitana bolognese e Cisl Emilia-Romagna. “Se si vuole proteggere il lavoratore – ha spiegato Prodi -, oggi come oggi, il capitale scappa. Le multinazionali approfittano più degli altri di questa situazione ma sono paralizzate anche le politiche dei governi che non possono proporre un tipo di tassazione che rischia di far scappare anche i capitali minori”. I Paesi europei divisi, ha continuato l’ex presidente del Consiglio, sono troppo piccoli per entrare nei grandi settori mondiali dominati da aziende cinesi o statunitensi. “La parola sussidiarietà ha un suo significato, ovvero quello che può essere fatto a livello locale lo si deve fare a livello locale. La bandiera italiana deve accompagnarsi con quella europea, ma i grandi problemi – innovazioni scientifiche, regole del commercio, difesa – devono essere pensati a livello continentale. Altrimenti ci troviamo in una Europa mezza cotta e mezza cruda”, ha concluso Prodi.