Emergenza

Venezuela: mons. Azuaje (Maracaibo), “nessuno vince con la violenza, meritiamo un altro tipo di vita”

“Nessuno vince con la violenza”. Lo afferma in video pubblicato sul profilo youtube della Conferenza episcopale venezuelana (Cev), l’arcivescovo di Maracaibo, mons. José Luis Azuaje Ayala, presidente della Cev, rivolgendosi ai fedeli e ai cittadini della sua arcidiocesi e in particolare della città di Maracaibo, la seconda del Paese, dove gli effetti del blackout dei giorni scorsi sono stati particolarmente forti e dove si sono verificati episodi di violenza e numerosi saccheggi in supermercati e negozi di alimentari. Mons. Azuaje spiega quanto accaduto a Maracaibo nei giorni scorsi: “Stiamo vivendo nel Paese un momento di molta tensione, una situazione aggravata dal blackout, che ha lasciato senza servizi per alcuni giorni più dei 90 per cento del territorio nazionale. Noi venezuelano passiamo da una crisi all’altra, cosicché le famiglie e il popolo non hanno respiro per continuare a vivere normalmente, con la tranquillità necessaria per lavorare, alimentarsi, riposare”. Una situazione che “influisce nella psiche e nel comportamento delle persone”, in tal modo che la stanchezza e lo stress possono portare le persone a comportamenti imprevisti, “che possono portare alla violenza”, come accaduto particolarmente a Maracaibo, “una delle città che più hanno sofferto” non solo per il  blackout, ma anche per i saccheggi e la violenza. Ma così, riflette mons. Azuaje “tutti abbiamo perso”. “Noi venezuelani meritiamo un altro tipo di vita”, afferma ancora l’arcivescovo, che ritiene che quello per i “servizi essenziali” sia un diritto umano da esigere alle autorità, chiede solidarietà per le persone più bisognose, ed esprime la propria solidarietà ai familiari di coloro che hanno perso la vita per gli effetti del blackout. Ribadendo il diritto del popolo a “esprimere la sua sovranità” e ad alzare la voce per “il rispetto dei diritti fondamentali di ogni persona”.