Appello

Reddito di cittadinanza: Consulta antiusura, “più fondi per le famiglie sovrindebitate e a rischio usura”

Un appello al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e a tutte le rappresentanze delle Assemblee legislative di Camera e Senato affinché “le somme stanziate” con il Reddito di cittadinanza “in favore del Fondo di solidarietà̀ per le vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive e dell’usura siano trasferite al Fondo di prevenzione dell’usura ex dart. 15 della legge 108 del 1996”. Lo rivolge la Consulta nazionale antiusura, mentre si avvia la discussione alla Camera dei deputati del testo del Disegno di Legge di conversione del Decreto Legge 28 gennaio 2019, n. 4, recante, per l’appunto, disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni.
“A parte l’evidente disparità di trattamento con il Fondo di prevenzione ex art. 15 L. 108/96, vero terreno di contrasto all’usura e all’estorsione”, la Consulta nazionale antiusura mette in guardia dal “rischio concreto di rendere inutile tale misura in quanto il Fondo di solidarietà ex art. 14 l. 108/96 attualmente è molto capiente tanto da risultare assai sufficiente per soddisfare le istanze di accesso ai benefici economici da parte delle vittime”. Perciò, “una ulteriore misura in tale direzione renderebbe superflua la previsione di legge dal momento che ad oggi il Fondo di solidarietà ex art. 14 L. 108/96 presenta un attivo di oltre 100 milioni di euro con un impegno medio di spesa annuale che complessivamente non supera i 25-30 milioni di euro”. Al contrario, “ove tale misura economica fosse indirizzata alla Prevenzione ex art. 15 l. 108/96 si avrebbe certamente la possibilità di raggiungere una maggiore platea di famiglie e imprese sovra-indebitate e a rischio usura”. Attualmente, ricorda la Consulta, “il Fondo di prevenzione, contrariamente alla previsione legislativa iniziale che imponeva trasferimenti costanti in suo favore dal Fondo di solidarietà – notoriamente più ricco -, è alimentato con i soli proventi delle sanzioni antiriciclaggio irrogate dal ministero dell’Economia e delle Finanze che, purtroppo, per l’entità non risultano sufficienti per conseguire la finalità di prevenzione dei fenomeni criminali”. Questa “modifica sarebbe perfettamente in linea con le intenzioni del Governo di contrasto della povertà mediante la misura del Reddito di cittadinanza”, conclude la Consulta, ricordando “la condizione di sofferenza di milioni di famiglie italiane, molte delle quali scivolate nella condizione di estrema povertà”, con “uno stato di sovraindebitamento a rischio di usura”.