Lettera

Quaresima: mons. De Luca (Termoli), “sarebbe una perdita non essere e vivere da cristiani”

“È bello essere e vivere da cristiani! Sarebbe una grande perdita non farlo, dal momento che, grazie al Battesimo, lo siamo diventati e lo possiamo essere. Sarebbe una perdita innanzitutto per noi personalmente, perché non diventiamo ciò che siamo: a questo proposito un Padre della Chiesa ha scritto che risulteremmo come un feto abortito”. Lo scrive mons. Gianfranco De Luca, vescovo di Termoli-Larino, nella sua lettera per la Quaresima rivolta alla diocesi. “Sarebbe, poi, una perdita per l’umanità intera che – aggiunge il presule -, per la nostra indolenza e superficialità, risulterebbe privata di luce e di sapore, del lievito necessario che la faccia fermentare verso il compimento del suo disegno di vita e di amore”. Mons. De Luca ricorda poi che “nella Chiesa orientale si insegna che l’uomo deve passare attraverso tre nascite: la prima è quella naturale; la seconda è la nascita battesimale; la terza è la nascita secondo la volontà e accade quando il cristiano aderisce al dono del Battesimo ricevuto dell’infanzia e lo rende attivo nella sua esistenza”. Di qui la domanda: “È avvenuta per te la terza nascita?”. “Potrai dare una risposta esauriente a questa domanda se avverti saporita e gustosa la tua vita di tutti i giorni – spiega il vescovo -. Saporita e gustosa perché dentro quello che accade, e oltre quello che vivi, c’è e cresce la consapevolezza di appartenere a Dio, di essere amato da Lui, accompagnato e sostenuto dalla Sua premura paterna”.