
La gioia per la recente Gmg, che ha avuto un speciale significato per i giovani e per tutta la Chiesa del Centroamerica. La tristezza per la situazione sociale del Paese. La speranza che l’imminente campagna elettorale si svolga in modo pacifico e trasparente, “superando i vizi della politica del passato”. Sono i punti salienti del messaggio, intitolato con un’espressione detta dal Papa a Panama “Annunciare e porre in atto il sogno di Dio”, diffuso dalla Conferenza episcopale guatemalteca a conclusione della propria assemblea plenaria. I vescovi definiscono la Gmg “una grande opportunità per uscire incontro alla realtà dei giovani”. Ma, proseguendo il messaggio, puntano il dito sui “tanti processi di disumanizzazione che esistono tra noi, come è dimostrato dagli alti livelli di violenza nella nostra società, dalla mancanza di opportunità che obbliga alla migrazione e che in alcune zone diventa una fuga precipitosa, per la miseria che attanaglia i più poveri”. Il documento accenna poi alle tante fragilità familiari e all’erosione di valori, oltre che alla situazione di polarizzazione e di sfiducia generalizzate. E torna sul fenomeno dell’emigrazione, sottolineando che riguarda soprattutto i giovani “che affrontano numerose difficoltà nel loro cammino, esposti alle reti dei trafficanti di persone, vulnerabili alle mafie dei narcotrafficanti. Lasciano tutto nell’uscire dalla loro patria nella speranza di trovare un futuro migliore, che il proprio paese non ha saputo offrire loro. Ma la migrazione è stata anche l’occasione perché molte comunità si mostrino generose e accoglienti con le carovane di migranti honduregni e salvadoregni”.
Nell’ultima parte del messaggio i vescovi guatemaltechi ribadiscono il loro impegno per una società più “giusta inclusiva, rispettosa della diversità culturale e religiosa” e per il rispetto dello Stato di diritto. Ed esprimono l’auspicio che l’imminente processo elettorale si svolga secondo le regole, invitando i cittadini “ad informarsi adeguatamente e a pensare in modo critico, senza farsi manipolare”.