Società: Roma, gli 8 principali festival italiani impegnati nel cambiamento si danno appuntamento il prossimo 4 marzo

Si riuniranno per la prima volta a Roma, il 4 marzo, presso la Sala del refettorio della Camera dei deputati (Via del Seminario 76), gli organizzatori degli otto più importanti festival italiani – Leonardo Becchetti (Festival nazionale dell’economia civile); Enrico Giovannini (Festival dello sviluppo sostenibile); Mauro Magatti (Festival della generatività); Anna Lisa Mandorino e Marco de Ponte (Festival della partecipazione); Emmanuele Massagli (Adapt International Conference); Ermete Realacci (Festival della soft economy); Alessandro Rosina (Mappa celeste. Forum per il futuro del Paese); Paolo Venturi (Le giornate di Bertinoro per l’economia civile) – impegnati a proporre un cambiamento radicale nel sistema Italia. “L’incontro – si legge in una nota – nasce dalla volontà di mettere in moto tutte le energie del Paese al fine di rendere la società al 100% ‘generativa’ e di valorizzare il sistema socio-economico che esiste e produce senza sfruttamento. Per uscire dal circolo vizioso del rancore e della paura dove il cortocircuito tra politica e comunicazione social rischia di far precipitare l’Italia”.
L’appuntamento di Roma vuole porre le basi “per avviare un dialogo costante, democratico e inclusivo, creando un percorso partecipato e coordinato attorno alle 12 ‘parole chiave’ per il futuro: competenza, democrazia, economia civile, fiducia, generatività, green economy, inclusione, partecipazione, soddisfazione di vita, sostenibilità, sussidiarietà, uguaglianza/pari opportunità”. La proposta è “di sperimentare una nuova forma di ‘interazione in piattaforma’, con l’obiettivo di favorire, nel corso di tutto l’anno, relazioni e interazioni tra cittadini, riducendo al minimo i possibili “effetti collaterali negativi” tipici della comunicazione social”.
“La logica dell’uno contro uno è controproducente e determina un progressivo immiserimento del tessuto morale, sociale ed economico del paese. L’unica che può funzionare è invece quella della cooperazione, dell’integrazione, dell’accoglienza, quella dell’1+1 che fa tre e non due perché lavorare assieme in modo armonico moltiplica le nostre forze”, affermano gli otto organizzatori del percorso.
“Vogliamo rafforzare in modo partecipativo, il più ampio possibile, senza alcuno steccato politico il valore della democrazia e migliorare la qualità del dibattito pubblico in Italia”, aggiungono.

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