Luigi Sturzo: p. Azétsop (Univ. Gregoriana), “sfruttare il suo pensiero per reinventare il nostro vissuto sociale”

“Sfruttare il pensiero di don Sturzo per reinventare il nostro vissuto sociale, il nostro vissuto insieme”. Lo ha affermato padre Jacquineau Azétsop, decano della Facoltà di scienze sociali della Pontificia Università Gregoriana, durante l’incontro “La democrazia per il bene comune: popolarismo vs populismo” promosso dalla stessa Facoltà e dall’Istituto Luigi Sturzo nel centenario dell’“Appello ai liberi e forti”. “Don Sturzo – ha rilevato – ci fornisce il prisma tramite il quale leggiamo la realtà sociale. Ci dà la chiave ermeneutica che ci permette di analizzare il sociale al fine di fare la scelta tra il popolarismo e il populismo”. La scelta di Sturzo per il popolarismo è la “scelta che apre alla possibilità di una società forte e giusta”. “Il popolarismo – ha aggiunto – è un’idea forte ed eticamente giustificabile la cui implementazione dà luce alla democrazia dal basso, del municipalismo e dell’autonomia regionale”. Per p. Azétsop, don Sturzo “ci dà la possibilità di emanciparsi da un certo centralismo amministrativo e gestionale che fa scomparire la voce del popolo, sacrifica il benessere della gente sull’altare dell’individualismo economico e dell’idolatria del capitalismo trionfante e crea lo spazio per la dittatura di un piccolissimo gruppo di politici”. “Il popolarismo – ha proseguito – mette in crisi i tenori della violenza del capitalismo e ci spinge a reinventare la politica giusta di welfare. Seguendo questa prospettiva si crea una nuova società e si scopre l’amore per il prossimo che ha condotto Sturzo a diventare un sacerdote, facendo di lui una persona appassionata per la giustizia sociale”.

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