
“Spero che questo incontro sia un esempio positivo di ciò che potrà accadere in futuro, e che avremo più voce in capitolo”. Lo ha detto oggi suor Carmen Sammut, presidente della Uisg (Unione internazionale superiore generali), a conclusione dell’incontro in Vaticano su “La protezione dei minori nella Chiesa”. Suor Sammut ha incontrato la stampa insieme alle superiore generali del Consiglio esecutivo della Uisg che hanno partecipato ai lavori. “Mi sono particolarmente commossa nell’ascoltare la testimonianza delle vittime, che sono vittime più di una volta: non solo per gli abusi ma anche perché non sono state ascoltate o credute”, ha aggiunto la presidente augurando anche che “un giorno possiamo essere membri uguali ai religiosi, che hanno diritto di voto” durante le Assemblee del Sinodo dei vescovi. L’Unione internazionale delle superiore generali conta più di 1.850 membri, rappresentando più di 600mila religiose di vita apostolica a livello mondiale.
Suor Patricia Murray, segretaria esecutiva dell’Uisg, ha ricordato che all’inizio c’era stata una “resistenza” nel suo gruppo di lavoro ma si è vissuta “una esperienza di apprendimento tra i vescovi”. Suor Murray, irlandese, ha espresso anche “la vergogna che, come suore irlandesi, sentiamo per quello che è accaduto nella nostra Chiesa; ho vissuto questo incontro anche come un percorso di pentimento”. Quanto ai numeri relativi agli abusi sulle suore, suor Murray ha risposto che “non ci sono dati ma il fenomeno esiste”: “Ci sono diverse forme di abuso esercitate sulle suore che possono essere devastanti come quelle sessuali. Dobbiamo guardare al sistema Chiesa e alla struttura Chiesa nella sua interezza perché non si verifichi più nessuna forma di abuso”.