Protezione dei minori

Incontro abusi in Vaticano: p. Lombardi, “molto toccanti le testimonianze delle vittime”. Mons. Scicluna, introdurre figura del “curatore” delle vittime

“Siamo rimasti tutti molti colpiti, emozionati di fronte alle testimonianze delle vittime che sono sopravvissute agli abusi”. A rivelarlo, durante il primo briefing dell’incontro in Vaticano sugli abusi – relativo alla prima giornata di lavori, dedicata al tema della responsabilità – è stato il moderatore, padre Federico Lombardi, a proposito delle testimonianze di cinque vittime di abusi dei cinque continenti proiettate questa mattina, sotto forma di audio-video, nell’Aula nuova del Sinodo. Tra i 190 partecipanti, ha riferito Lombardi, “c’è stato un clima molto positivo, molto compreso, molto intenso, caratterizzato dalla volontà di fare un cammino insieme con decisione e serenità”. Atmosfera, questa, confermata anche nei primi lavori di gruppo: un’ora questa mattina, cui seguirà un’altra ora questo pomeriggio. La prima giornata dell’incontro si concluderà questa sera con l’ascolto dal vivo di un gruppo di vittime degli abusi e con la prima sintesi dei lavori di gruppo. “Il Santo Padre vuole che siamo molto concreti”, ha aggiunto mons. Charles Scicluna, arcivescovo di Malta e segretario aggiunto della Congregazione per la dottrina della fede: “È tutta una questione di motivazione, se si ha la motivazione giusta tutto va al suo posto”. Di qui la necessità di “agire insieme”, a partire dai 21 “punti” indicati dal Papa, che per Scicluna “richiedono innovazione non solo negli atteggiamenti, ma anche nei protocolli”. Secondo l’arcivescovo di Malta, ad esempio, occorrerà “rivedere i protocolli locali”, dopo che la Congregazione per la dottrina della fede, nel 2011, ha chiesto alle Conferenze episcopali di redigere le “linee guida” in materia di abusi. “Prevedere nel futuro un ruolo più importante delle vittime, anche all’interno delle nostre procedure”, l’altra proposta di Scicluna, configurando la figura di una sorta di “curatore” dei loro “interessi”. Per quanto riguarda l’opinione pubblica, Scicluna ha esortato a promuovere “una cultura della verità che sappia offrire un’alternativa alla cultura del silenzio”, la quale “può essere comprensibile ma è uno strumento di difesa inaccettabile”. “Ci vuole coraggio e umiltà nell’affrontare i cattivi comportamenti – la ricetta dell’arcivescovo – e bisogna agire nella maniera giusta dall’inizio”. “Un viaggio di esplorazione, che parte dall’ascolto per inaugurare un nuovo modo di essere Chiesa”: così mons. Mark Benedikt Coleridge, arcivescovo di Brisbane (Australia), ha definito l’incontro iniziato oggi in Vaticano, durante il quale – ha detto il prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, Paolo Ruffini, “la Chiesa è chiamata a dare risposte concrete alla piaga della pedofilia in maniera sinodale”.