Decreto

Confraternite: mons. Lorefice (Palermo), “intrinsecamente inconciliabile l’agire malavitoso”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“È intrinsecamente inconciliabile l’agire malavitoso, tanto più una militanza attiva tra i ranghi di società di stampo mafioso, e l’appartenenza ad una delle tante nostre Confraternite che perseguono i fini apostolici propri della Chiesa. Una contraddizione più stridente non è dato poterla immaginare!”. Così mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo, nel testo del Decreto sull’appartenenza alle confraternite reso pubblico e attivo da oggi. Nella presentazione, il presule spiega che “la Chiesa di Palermo apprezza e valorizza la realtà delle Confraternite e riconosce in esse una grande opportunità per alimentare la fede del popolo di Dio che si esprime nella pietà popolare, ‘frutto del Vangelo inculturato’, e pregna di una ‘sottesa forza attivamente evangelizzatrice’”. Mons. Lorefice non tace la propria stima e l’intenzione di “proseguire nell’opera di valorizzazione del mondo confraternale”, ma riconosce che “accanto ad esperienze positive e incoraggianti si collocano talora anche nella nostra amata Chiesa palermitana imbarazzanti e inaccettabili tentativi di fare delle Confraternite centri di una pratica fintamente religiosa per puro esibizionismo e folklorismo, di esercizio di potere e, perfino, un alibi per persone di dubbia moralità sociale ed ecclesiale”. Un “fenomeno, tutt’altro che trascurabile” che “esige attenta valutazione e severa vigilanza da parte dell’autorità ecclesiastica”.

Lo stesso presule descrive il percorso che ha portato al decreto: intanto la visita apostolica del Papa a Palermo e le diverse sollecitazioni espresse dalla Conferenza episcopale siciliana in documenti e lettere prodotti negli anni. Si sofferma ampiamente sulla Lettera “Convertitevi!” redatta dai vescovi di Sicilia, in occasione del venticinquesimo anniversario dell’accorato appello di S. Giovanni Paolo II, nella Valle dei Templi di Agrigento, il 9 Maggio 1993. Fa elenco delle “particolari cure pastorali” dei vescovi della Chiesa locale verso le Confraternite, a partire dell’istituzione del Centro diocesano per le Confraternite laicali, voluto dal card. Salvatore Pappalardo. Parlando delle confraternite, scrive nel Decreto: “Riconosco in questo ricco patrimonio di fede ereditato dal passato, una realtà ecclesiale capace di costituire ancora oggi un valido contributo per la vita di fede di tanti uomini e donne delle nostre comunità e come espressione di una pietà popolare, ancora in grado di parlare al cuore dell’uomo contemporaneo”. Proprio da questo nascono le disposizioni: per valorizzare veramente le “autentiche tradizioni della nostra pietà popolare” e, ancor più, perché quella dei confrati sia “una testimonianza di vita coerente con il Vangelo di Cristo accolto e annunciato nella vivente Tradizione della Chiesa”.