Intervista

Abusi: mons. Russo, “stiamo pensando ad avviare una ricerca sul fenomeno nella Chiesa in Italia”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Una ricerca a tutto campo sugli abusi commessi dai preti in Italia. Ad annunciarla è oggi mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, in un’intervista al “Corriere della sera” mentre si è appena aperto in Vaticano l’incontro voluto da Papa Francesco. “Queste giornate – esordisce – saranno una salutare scossa a vincere ogni tiepidezza o resistenza davanti a un problema che si impone per serietà, urgenza e gravità”. Papa Francesco, spiega, “ci sprona a fare i conti con il passato, a chiedere perdono per le colpe commesse e ad impegnarci a fondo per superare ogni condizione che permetta lo sviluppo dell’abuso”. Sul fenomeno nella Chiesa italiana non esistono ancora dati precisi anche se, riconosce il segretario generale Cei, “le situazioni di abuso finora riscontrate sono motivo di preoccupazione fondata”. Non solo abuso sessuale, ma anche “abuso di potere e di coscienza, esercitato da preti che interpretano il loro ministero non come un servizio, ma come un potere”. Sull’esempio della Chiesa tedesca che ha compiuto una ricerca durata tre anni, Russo annuncia l’intenzione di “affidare a un’università una ricerca a tutto campo, che restituisca le dimensioni del fenomeno nella Chiesa come negli altri ambiti della società. Attorno a questa tematica oggi si gioca la nostra credibilità: non ci sarà riforma, senza una piena fedeltà all’esperienza liberante del Vangelo”. Rispondendo alla richiesta di Benedetto XVI, la Cei ha pubblicato nel 2012 e poi nel 2014 delle linee guida contro gli abusi; ora ne sta preparando una nuova versione. L’intento, spiega il segretario Cei, è “contribuire a una cultura diffusa, che abbia a cuore la protezione del minore. Le linee guida del 2014 sono focalizzate su procedure giuridiche con cui affrontare i casi di abuso sessuale compiuti da chierici. Oggi c’è la volontà di non fermarsi alla reazione, per puntare alla prevenzione, coinvolgendo competenze diverse e mettendo a punto procedure chiare. Conoscere a fondo le cause e le circostanze che favoriscono l’abuso, esigere una selezione rigorosa dei candidati al ministero, coinvolgere l’intera comunità in processi di informazione e formazione: sono tasselli di un’azione che non consente ulteriori ritardi”.