Mafia e società: mons. Raspanti (Acireale), “mafiosi non uomini di onore, ma della vergogna”. Zuccaro (procuratore Catania), “la mafia non è in crisi”

“I mafiosi non sono uomini di onore ma della vergogna. Sono l’anti-Stato, l’anti-Vangelo e l’anti-Uomo”. Lo ha detto il vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti, intervenendo alla conversazione sulla legalità che si è svolta nei giorni scorsi sul tema “Convertitevi! – Sguardo recente su mafia e società, a partire dalla lettera dei vescovi di Sicilia a 25 anni dall’appello di San Giovanni Paolo II ad Agrigento”, pubblicata lo scorso mese di maggio. Nel corso del suo intervento il presule ha aggiunto che “la mafia è disastroso deficit culturale”. “Convertitevi significa passare dalle parole ai fatti – ha spiegato il vescovo –. Io, pastore, non voglio condannare l’uomo che non sta nelle leggi, ma voglio aiutarlo a rompere nella sua coscienza con il male”. “Dio giudica nella misericordia – ha aggiunto – ma sulla terra abbiamo una responsabilità cioè tagliare pubblicamente con chi non sta nella verità”. Alla conferenza è intervenuto anche il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, secondo cui “le mafie si combattono con l’etica dei comportamenti”. “L’uomo deve essere sempre rispettato per quello che è. La dignità umana prima di tutto. Il valore più importante è la libertà. Niente allora ci può fare paura. La libertà e la costituzione fanno ricchi l’uomo. La libertà è il principio di solidarietà per diventare cittadini consapevoli”. Il procuratore capo di Catania, Carmelo Zuccaro, infine, ha ribadito che “credere nel primato della legalità è credere sulla forza della legge per perseguire l’interesse pubblico e non quello personale”. Quindi, l’esigenza di “rafforzare il senso di solidarietà tra gli imprenditori onesti che non accettano i vantaggi indebiti che derivano dai corrotti”. “Sono pochi coloro che con l’arroganza macchiano le nostre città. Non vi sono manifestazioni esterne eclatanti però la mafia non è in crisi – ha concluso Zuccaro –. Armi, capitali e collusione con la politica e l’imprenditoria sono i mezzi che la mafia utilizza oggi”.

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