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Malati cronici: Osservasalute, oggi in Italia 24 milioni per una spesa sanitaria di 67 miliardi di euro. Nel 2028 saranno 25 milioni

Sono attualmente 24 milioni gli italiani con una patologia cronica – di questi, 12,5 milioni sono afflitti da multi-cronicità – per una spesa sanitaria che sfiora i 67 miliardi di euro, ma il numero è destinato ad aumentare. Le proiezioni indicano infatti che nel 2028 il numero dei malati cronici salirà a 25 milioni, mentre i multi-cronici saranno 14 milioni. A rivelarlo è l’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane – diretto da Walter Ricciardi e con sede a Roma presso l’Università Cattolica – offrendo un quadro sul fenomeno cronicità in Italia e sullo scenario futuro che si prospetterà nel nostro Paese nei prossimi 10 anni (il focus integrale è pubblicato sul sito www.osservatoriosullasalute.it). Secondo il report, la patologia cronica più frequente sarà l’ipertensione, con quasi 12 milioni di persone affette nel 2028, mentre l’artrosi/artrite interesserà 11 milioni di italiani; per entrambe le patologie ci si attende 1 milione di malati in più rispetto al 2017. Tra 10 anni le persone affette da osteoporosi, invece, saranno 5,3 milioni, 500mila in più rispetto al 2017. Inoltre, gli italiani affetti da diabete saranno 3,6 milioni, mentre i malati di cuore 2,7 milioni. La progressiva crescita di malati di patologie croniche – legata a invecchiamento della popolazione e aumento della sopravvivenza dovuti al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie, a mutamento delle condizioni economiche e sociali, a stili di vita, ambiente e nuove terapie – implicherà un sempre maggiore impegno di risorse sanitarie, economiche e sociali. “L’aumento del numero delle persone affette da patologie croniche è anche un segno del successo del nostro Ssn, come testimonia il fatto che il tasso di mortalità precoce è diminuito di circa il 20% negli ultimi 12 anni, passando da un valore di circa 290 a circa 230 per 10.000 persone”, afferma Alessandro Solipaca, direttore scientifico dell’Osservatorio.