L'Osservatore Romano

Accordo Santa Sede-Italia per titoli accademici: card. Versaldi, “un significativo avanzamento delle relazioni tra Santa Sede e Italia”

“Un significativo avanzamento delle relazioni tra la Santa Sede e l’Italia nel settore dell’Educazione Superiore”. Così il card. Giuseppe Versaldi, in un articolo pubblicato da L’Osservatore Romano, definisce l’accordo firmato il 13 febbraio scorso tra la Santa Sede e la Congregazione per l’educazione cattolica sul riconoscimento reciproco dei titoli accademici. “L’accordo prevede il completo riconoscimento da parte dell’Italia di tutti i titoli rilasciati dalle Istituzioni di Educazione Superiore erette o approvate dalla Santa Sede e quelle legalmente riconosciute dall’Italia, secondo i principi della Convenzione di Lisbona, al fine di facilitare le collaborazioni accademiche e la mobilità di studenti e ricercatori”, spiega il cardinale, che aggiunge: “La procedura che si dovrà svolgere tramite le istituzioni dell’Educazione Superiore dell’Italia e della Santa Sede, nel rispetto della loro autonomia istituzionale, dovrà prevedere la valutazione individuale dei periodi di studio e dei relativi titoli finali. Le istituzioni provvederanno al riconoscimento e/o a concedere la prosecuzione degli studi nell’ordinamento italiano o della Santa Sede”. L’accordo chiarisce, inoltre, che i titoli previsti dal Concordato – Teologia e Sacra Scrittura al momento – continuino ad essere riconosciuti con decreto del ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca ai sensi della procedura vigente dal 1995. Secondo Versaldi, “l’accordo rafforzerà e valorizzerà in modo particolare la collaborazione tra le Università, Facoltà ed altre Istituzioni Pontificie Romane con le loro sorelle italiane nella città eterna, creando così a Roma un polo universitario unico nel mondo, nel quale oltre alle varie discipline delle Università comprensive e specializzate dell’Italia si possono studiare in 62 Facoltà o istituti specializzati sotto l’autorità della Santa Sede”.
“Oltre alle scienze sacre e quelle con esse connesse – spiega il cardinale – si offre una vasta gamma di altri studi superiori ecclesiastici, dall’archeologia cristiana fino alla Licenza interdisciplinare sulla protezione dei minori, dalla musica sacra fino agli studi arabi e di islamistica, dalla psicologia alla comunicazione sociale, oppure dalle lingue classiche e cristiane fino agli studi sulla famiglia e il Church management”.