Catechesi

Papa Francesco: udienza, nel Padre Nostro “manca la parola io”. “Non c’è spazio per l’individualismo nel dialogo con Dio”, “la parola opposta all’io è il noi”

foto SIR/Marco Calvarese

Nel Padre Nostro “c’è un’assenza impressionante”: manca la parola “io”. A farlo notare ai 7mila in Aula Paolo VI è stato il Papa, che dialogando con loro ha detto a braccio: “Se io domandassi a voi qual è l’assenza impressionante nel testo del Padre Nostro, non sarà facile rispondere. Manca una parola, una parola che ai nostri tempi – ma forse sempre – tutti tengono in grande considerazione. Qual è la parola che manca nel Padre Nostro? Per risparmiare tempo, la dirò io: manca la parola ‘io’”. “Mai si dice io” nel Padre Nostro, ha sottolineato Francesco: “Gesù insegna a pregare avendo sulle labbra anzitutto il ‘tu’, perché la preghiera cristiana è dialogo: ‘Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà’, non il mio nome, il mio regno, la mia volontà. E poi passa al ‘noi’”. “Tutta la seconda parte del Padre nostro è declinata alla prima persona plurale”, ha ricordato il Papa: “Dacci il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti, non abbandonarci alla tentazione, liberaci dal male. Perfino le domande più elementari dell’uomo – come quella di avere del cibo per spegnere la fame – sono tutte al plurale”. Nella preghiera cristiana, infatti, “nessuno chiede il pane per sé, ‘dammi il pane di oggi’, no, ‘dacci’: lo supplica per tutti i poveri del mondo. Non dimenticare questo: manca la parola io, si prega col ‘tu’ e con il ‘noi’. È un buon insegnamento di Gesù”. “Non c’è spazio per l’individualismo nel dialogo con Dio”, il monito di Francesco: “Non c’è ostentazione dei propri problemi come se noi fossimo gli unici al mondo a soffrire. Non c’è preghiera elevata a Dio che non sia la preghiera di una comunità di fratelli e sorelle”. “Il noi: siamo in comunità, siamo fratelli e sorelle, siamo un popolo che prega”, ha proseguito a braccio, raccontando un aneddoto: “Una volta un cappellano di un carcere mi ha fatto una domanda: ‘Qual è la parola contraria all’io?’. Io, ingenuo ho detto ‘tu’… Quello è l’inizio della guerra. La parola opposta all’io è il noi”.