Omelia

Diocesi: mons. Perego (Ferrara) a giornalisti, “dignità umana al centro di ogni comunicazione. Giornalismo responsabile ricerca, confronta, costruisce relazioni”

“La dignità umana non può che rimanere al centro di ogni comunicazione, al centro di un giornalismo che ama l’uomo, in tutte le sue storie, anche le più tristi. È la sollecitazione venuta da Papa Francesco nel Messaggio della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali di quest’anno”. Così mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, nell’omelia della Messa celebrata ieri in occasione dell’incontro con i giornalisti, nella Cappella del Palazzo Arcivescovile di Ferrara. Il Papa, spiega Perego, “sottolinea l’importanza di restituire alla comunicazione una prospettiva ampia, fondata sulla persona, e pone l’accento sul valore dell’interazione intesa sempre come dialogo e come opportunità di incontro con l’altro”. Con riferimento a Internet l’arcivescovo  pone una domanda: “Fino a che punto si può parlare di vera comunità di fronte alle logiche che caratterizzano alcune community nei social network? La metafora della rete come un corpo, di cui tutti siamo membra, come comunità solidale implica la costruzione di un ‘noi’, fondato sull’ascolto dell’altro, sul dialogo e conseguentemente sull’uso responsabile del linguaggio, oltre che il riconoscimento, dell’altro, come persona, con una dignità da rispettare, proteggere”. “Il contesto attuale chiama tutti noi a investire sulle relazioni, ad affermare anche nella rete e attraverso la rete il carattere interpersonale della nostra umanità. A maggior ragione noi cristiani siamo chiamati a manifestare quella comunione che segna la nostra identità di credenti”, l’esortazione di Francesco richiamata dal presule che avverte: “Tutto questo chiede un giornalismo responsabile, che non si nasconde dietro l’anonimato o il redazionale, che non si improvvisa, che sappia ricercare, confrontare, costruire relazioni, perché la verità nasce dalla verità delle relazioni anzitutto, oltre che dal rispetto delle persone”, mentre “il giornalismo dove tutto diventa opinione rischia di far perdere la verità delle persone e delle relazioni”.