Infrastrutture

Tav: analisi costi-benefici Torino-Lione, Regione Piemonte e imprese bocciano il documento. “Esito scontato”

Sono dure le reazioni del territorio piemontese dopo che il Governo ha reso noti i risultati negativi dell’analisi costi-benefici sulla linea Tav Torino-Lione. Al di là della polemica politica, Istituzioni e forze economiche e sociali sono nettamente contro la posizione che almeno una parte del Governo ha preso sulla realizzazione dell’opera.
“Ora è chiaro chi vuol mettere il Piemonte in un angolo”, ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, che ha parlato di uno scenario “che rischia di penalizzare pesantemente l’economia, lo sviluppo e la condizione ambientale delle nostre regioni. Ora il governo si assuma la responsabilità di decidere, anche se temo di non sbagliare dicendo che farà, su opposte sponde, solo campagna elettorale”. Sempre Chiamparino ha sottolineato che “i numeri negativi dell’analisi costi-benefici non stupiscono. Per fare una battuta, considerata la nota predilezione del professor Ponti per il trasporto su gomma rispetto a quello su rotaia, affidargli lo studio è stato un po’ come affidare a Dracula la guardiania della banca del sangue”. Lo stesso ha poi sottolineato che, al di là della strategicità dell’opera, l’analisi costi-benefici sulla Torino-Lione, pubblicata oggi dal Mit, “non è in grado di definire i benefici, ma solo i costi, per giunta aumentati dalle mancate accise sul carburante e dal calo dei pedaggi autostradali che si avrebbero con lo spostamento del trasporto merci dalla strada alla ferrovia”.
Durissime anche le imprese. “Mi pare che si possa tranquillamente parlare di numeri risultato di un lancio di dadi”, ha commentato il presidente di Api Torino, Corrado Alberto, che ha aggiunto come a suo parere l’analisi sia “una risposta ideologica ad una promessa elettorale che una parte del Governo sta cercando di mantenere”. Alberto ha quindi detto che “il sistema delle imprese e del lavoro non può dare nessun credito ad un’analisi che, ad una prima lettura, pare essere stata progettata e redatta con il solo scopo di bocciare un’infrastruttura così complessa e importante come il collegamento ferroviario Tav Torino-Lione”. Mentre il presidente di Confindustria Piemonte, Fabio Ravanelli, ha parlato di un copione dall’esito “assolutamente prevedibile”. Ravanelli ha poi aggiunto: “Le sue conclusioni pongono ora al Governo un enorme problema politico rispetto alla volontà già espressa da Francia e Unione europea di procedere al completamento dell’opera e alle istanze che arrivano da un territorio ampio, che va ben oltre il solo Piemonte”.