Patrono

Diocesi: mons. Fanelli (Melfi), “sant’Alessandro ci insegna che all’inizio dell’essere cristiani c’è l’incontro con Cristo”

“Da sant’Alessandro dobbiamo accogliere un messaggio che sia capace di farci abitare in modo significativo il nostro presente”: è quanto scrive il vescovo di Melfi-Rapolla-Venosa, mons. Ciro Fanelli, nel messaggio dal titolo “Solo l’amore crea”, inviato alla comunità diocesana in occasione della festa di Sant’Alessandro martire, patrono di Melfi e patrono principale della diocesi, che si celebra il 9 febbraio. “Riconoscere il forte legame d’amore tra sant’Alessandro e Cristo significa essere convinti che all’inizio del nostro essere cristiani non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì il nostro incontro con un avvenimento, con una Persona: Gesù Cristo” prosegue mons. Fanelli, che sottolinea: “Oggi, portare il Vangelo significa anche saper tessere relazioni nuove, intrise di valori autentici e coerenti con la fede”. “Sant’Alessandro, quest’anno, ci invita tutti a rifiorire e profumare di speranza e di perdono”, che rappresenta “il ‘sentiero stretto’ (cf. Mt 7,13-14) che egli ci indica come via maestra sulla quale dobbiamo incamminarci se vogliamo dirci veramente cristiani, con la consapevolezza che tutto quello che all’apparenza potrà risultare essere sofferenza, azione subdola e persecutoria o violenza brutale, nel cuore del credente diventa sempre opportunità di amore donato totalmente e gratuitamente”. E conclude: “Il martirio cristiano è questa singolare capacità di restituire all’umanità spezzata e ferita nuova vitalità mediante l’arte dell’amore e della riconciliazione”.