Economia: Istat, Pil in aumento dello 0,2% nel 2019, “lieve accelerazione nel 2020 (+0,6%)”. Stallo dei consumi, tasso di disoccupazione sotto al 10%

“Nel 2019, il Prodotto interno lordo (Pil) è previsto aumentare dello 0,2% in termini reali, in deciso rallentamento rispetto all’anno precedente. La crescita del Pil risulterebbe in lieve accelerazione nel 2020 (+0,6%)”. È quanto stima l’Istat, che oggi ha diffuso i dati relativi a “Le prospettive per l’economia italiana nel 2019-2020”. Stando all’Istituto nazionale di statistica, “nell’anno corrente, la domanda interna al netto delle scorte fornirebbe un contributo positivo alla crescita del Pil pari a 0,8 punti percentuali; l’apporto della domanda estera netta risulterebbe moderatamente positivo (+0,2 punti percentuali) mentre la variazione delle scorte fornirebbe un impulso ampiamente negativo (-0,8 p.p.)”. “Nel 2020, il contributo della domanda interna si manterrebbe su livelli simili a quelli dell’anno corrente (+0,7 p.p.), la domanda estera netta contribuirebbe ancora positivamente (+0,1 p.p.) mentre le scorte fornirebbero un contributo negativo ma di intensità contenuta (-0,2 p.p.)”.
“Nel biennio di previsione, la crescita della spesa delle famiglie e delle Isp in termini reali – prosegue la nota – è stimata in lieve rallentamento rispetto agli anni precedenti (+0,6% in entrambi gli anni) mentre quella delle Ap aumenterebbe con tassi rispettivamente pari a +0,4% e +0,3%. Gli investimenti fissi lordi mostrano un profilo in rallentamento, con tassi pari a +2,2% nel 2019 e +1,7% nel 2020”. Secondo le stime fornite oggi dall’Istat, “il proseguimento della dinamica positiva del mercato del lavoro determinerebbe un aumento dell’input di lavoro a ritmi superiori a quelli del Pil (+0,7% in termini di unità di lavoro in entrambi gli anni) mentre il tasso di disoccupazione segnerebbe un deciso miglioramento nell’anno corrente (10,0%) per poi scendere marginalmente nell’anno successivo (9,9%)”.
“L’attuale scenario di previsione – spiega l’Istituto nazionale di statistica – è caratterizzato da alcuni rischi al ribasso rappresentati da possibili evoluzioni negative dei conflitti tariffari e delle turbolenze geopolitiche con riflessi sfavorevoli sull’evoluzione del commercio internazionale e sul livello di incertezza degli operatori”.

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