Messa d'Avvento

Diocesi: mons. Muser (Bolzano) alla Caritas, essere “un dito puntato che insegni a guardare e a non distogliere lo sguardo”

“Quello che la Caritas deve fare è prendersi carico delle situazioni delle persone, non solo essere un distributore di soldi o beni. Dovete essere per tutti noi, nella società, un dito puntato che insegni a guardare e a non distogliere lo sguardo”. È questo l’invito rivolto ieri da mons. Ivo Muser, vescovo di Bolzano-Bressanone, ai collaboratori e volontari della Caritas che hanno partecipato alla messa d’Avvento celebrata presso la chiesa del Sacro Cuore. “Deve essere profetico il compito della Caritas nella nostra Chiesa e società – ha detto -. Con i vostri sforzi indicate e testimoniate Cristo! Dite a noi tutti, attraverso il vostro lavoro, che Cristo è presente in ogni persona. Nella nostra società, siate l’indice che aiuta tutti a guardare e non a distogliere lo sguardo. Le strutture sono importanti, da sole però non sono sufficienti. La Caritas deve guardarsi intorno e ascoltare, indicando i bisogni delle persone e sensibilizzando la società. Potete e dovete essere una voce scomoda”.
Il direttore della Caritas diocesana, Paolo Valente, nel ringraziare il vescovo e tutti i collaboratori, ha ricordato il ruolo profetico dei volontari, che dedicano il loro tempo in modo gratuito alle persone in difficoltà. Ha insistito inoltre sulla “necessità di ragionare ‘politicamente’, con l’attenzione cioè rivolta al bene comune, coinvolgendo la comunità nella soluzione dei problemi”. “Ultimamente ci stiamo confrontando intensamente su temi come la ricerca di un alloggio e la solitudine”, ha ricordato Valente, sottolineando come la Caritas si sia “mostrata ‘scomoda’ su entrambe le tematiche. Occorre inoltre vedere, in ogni incontro con le persone, un’occasione per crescere in umanità e nella responsabilità”.