Lettera aperta

Diocesi: Milano, mons. Delpini scrive ai comunicatori e li invita a un confronto pubblico. “Quale giornalismo?”

“Costruzione del consenso, rispetto delle persone, apertura ai popoli, influsso sul costume sociale. E, su tutto, la capacità di lanciare uno sguardo sul futuro, rendendolo desiderabile o temibile”. Sono i temi sui quali l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, articola cinque domande rivolgendole ai giornalisti milanesi in una breve lettera nella quale li invita a un dialogo aperto sabato 25 gennaio 2020, all’indomani del giorno in cui la Chiesa ricorda san Francesco di Sales, patrono dei comunicatori. “Pochi giorni dopo il suo discorso alla città per sant’Ambrogio, Delpini – chiarisce una nota della curia ambrosiana – sceglie di riprenderne il titolo-slogan. ‘Benvenuto, futuro!’, rivolgendosi direttamente a chi ha la responsabilità non solo di informare ma anche di contribuire in modo determinante al clima sociale e alla stessa capacità di coltivare speranze e progetti senza limitarsi a uno sguardo corto, timoroso, pessimista per accumulo di notizie e giudizi negativi”.
Le cinque domande di Delpini “non sono retoriche ma invitano a una risposta e mirano ad aprire uno spazio di riflessione condivisa sul grande tema del futuro della nostra città”. Tanto che viene messo a disposizione dei giornalisti e dei comunicatori professionali l’indirizzo email del portavoce di mons. Delpini, don Walter Magni (wmagni@diocesi.milano.it), per inviare reazioni e interventi, alcuni dei quali potranno trovare spazio nelle pagine della cronaca cittadina di “Avvenire”, quotidiano che ogni domenica ospita l’inserto diocesano “Milano Sette”. La proposta “viene estesa anche agli animatori della comunicazione e della cultura attivi nelle oltre 1.100 parrocchie della diocesi. Un impegno a tutto campo per fare dell’appuntamento di fine gennaio la tappa significativa di un percorso che interpella la coscienza di chi informa i cittadini, influisce sugli stili di vita e di pensiero, orienta la qualità delle relazioni”.