Rapporto

Sanità: Federfarma, in primo semestre 2019 spesa farmaceutica -0,6%. Cali soprattutto in Abruzzo, Provincia Bolzano, Friuli Venezia Giulia

Anche nel periodo gennaio-giugno 2019 la spesa farmaceutica netta Ssn ha fatto registrare un -0,6% rispetto allo stesso periodo del 2018. Prosegue quindi il trend di riduzione della spesa per farmaci erogati dalle farmacie nel normale regime convenzionale. È quanto si legge sul portale di Federfarma. Nei primi sei mesi del 2019, il calo complessivo medio della spesa è stato determinato da una diminuzione dello 0,3% del numero delle ricette Ssn e da una riduzione del valore medio della ricetta (netto -0,3%; lordo -0,4%), conseguente alla diminuzione del prezzo medio dei farmaci prescritti in regime convenzionale (-0,4%). Nel primo semestre 2019 le ricette sono state oltre 295 milioni, pari in media a 4,89 ricette per ciascun cittadino. Le confezioni di medicinali erogate a carico del Ssn sono state oltre 566 milioni (-0,3% rispetto al 2018). Le farmacie, si legge nel rapporto, continuano a dare un rilevante contributo al contenimento della spesa – oltre che con la diffusione degli equivalenti e la fornitura gratuita di tutti i dati sui farmaci Ssn – con lo sconto per fasce di prezzo, che ha prodotto nel primo semestre 2019 un risparmio di circa 165 milioni di euro. Le quote di partecipazione a carico dei cittadini sono aumentate dello 0,3% rispetto al primo semestre 2018, mantenendo un’incidenza del 15,5% sulla spesa lorda, con punte che arrivano fino al 19,8% della Campania e al 19,5% del Veneto. Complessivamente i cittadini hanno pagato più di 800 milioni di euro di quote di partecipazione sui farmaci, di cui oltre il 70% (dato Aifa) dovuto alla differenza di prezzo rispetto al valore di rimborso, avendo richiesto un farmaco più costoso. La situazione e’ differenziata a livello regionale. Il calo di spesa è particolarmente evidente in Abruzzo (-10%), seguito da Provincia di Bolzano (-3,4%), Friuli Venezia Giulia (-2,8%) e Veneto (-2,7%). La spesa è invece in aumento in Emilia-Romagna (+1,9%), Lombardia (+1,5%), Basilicata (+1,2%), e Sicilia (+0,9%).