Proteste

Colombia: prosegue la mobilitazione. Ahue Coello (indigena), “sentiamo Papa Francesco come nostro alleato nella difesa della madre terra”

Dopo la manifestazione-concerto di domenica scorsa, oggi, nella Giornata mondiale dei diritti umani nell’anniversario della promulgazione della Dichiarazione universale delle Nazioni Unite, proseguirà in Colombia la mobilitazione popolare. Migliaia di persone si concentreranno al Museo della Memoria, sulla trafficata calle 26, costruito dal sindaco Gustavo Petro, accogliendo migliaia di ossa dei 9 milioni di vittime del conflitto armato. Rosendo Ahue Coello, del Movimento nazionale dei popoli indigeni Onic, commenta al Sir: “Insieme a 200 rappresentati dei popoli indigeni della Colombia stiamo dialogando da due giorni con il nostro tavolo di concertazione permanente, con uno Stato che però non risponde ai nostri appelli per difendere la vita dei leader sociali e il territorio, sfruttato dalle multinazionali del petrolio e dall’estrazione mineraria, soprattutto nel territorio amazzonico, dal quale provengo”.
Il tavolo di concertazione è ancora “il frutto di una nostra lotta di 45 giorni nel 1996, quando occupammo per 45 giorni la sede della Conferenza episcopale colombiana per farci ascoltare. Oggi sentiamo Papa Francesco come nostro alleato per difendere la madre terra. Poco tempo fa ho incontrato in Amazzonia il vescovo Joaquín Humberto Pinzón Güiza, missionario della Consolata e vicario apostolico di Puerto Leguízamo. Dobbiamo continuare a collaborare insieme per ispirarci a Gesù, nel dialogo con la nostra spiritualità della madre terra, come ci ispira la Laudato si’ di Papa Francesco”.