Omelia

Papa Francesco: a Santa Marta, rifiutare “la gratuità del Signore” è un peccato di tutti noi

(Foto Vatican Media/SIR)

“Nel cammino della vita tante volte saremo davanti a questa scelta, a questa opzione: o la gratuità del Signore, andare a trovare il Signore, incontrarmi con il Signore o chiudermi nelle mie cose, nel mio interesse”. Lo ha detto il Papa, nell’omelia della messa celebrata oggi a Santa Marta, alla quale era presente, tra gli altri – rende noto Vatican news – anche un sacerdote di 96 anni che oggi festeggia i suoi 70 anni di sacerdozio.”Per questo il Signore, parlando di una delle chiusure, diceva che è molto difficile che un ricco entri nel regno dei cieli”, ha spiegato Francesco: “Ma ci sono ricchi bravi, santi, che non sono attaccati alla ricchezza. Ma la maggioranza è attaccata alla ricchezza, chiusi. E per questo non possono capire cosa è la festa. Ma hanno la sicurezza delle cose che possono toccare”. “La reazione del Signore davanti al nostro rifiuto è decisa”, ha commentato il Papa sulla scorta del Vangelo di oggi: “Vuole che alla festa venga chiamata ogni sorta di persone, condotti, addirittura costretti, cattivi e buoni. Tutti sono invitati. Tutti, nessuno può dire: ‘Io sono cattivo, non posso … ‘. No. Il Signore perché tu sei cattivo ti aspetta in un modo speciale”. Poi il riferimento alla parabola del figliol prodigo e, in particolare, all’atteggiamento del Papa con il figlio che ritorna a casa: il figlio aveva cominciato un discorso, ma lui non lo lascia parlare e lo abbraccia. “Il Signore – ha detto il Papa – è così. È la gratuità”. Ai giudei, che rifiutavano Gesù perché si credevano giusti, il Signore una volta disse: “Ma Io vi dico che le prostitute e i pubblicani vi precederanno nel regno dei cieli”. “Il Signore – ha commentato Francesco – ama i più disprezzati, ma chiama noi. Di fronte però alla nostra chiusura si allontana e si adira”. Infine, l’invito ad un esame di coscienza: “Come va la nostra vita? Cosa preferisco io? Accettare sempre l’invito del Signore o chiudermi nelle mie cose, nelle mie piccolezze? E chiediamo al Signore la grazia di accettare sempre di andare alla sua festa che è gratuita”.