Riepilogo

Notizie Sir del giorno: Papa su pace in Medio Oriente, ex Ilva, esplosione a Quargnento, razzismo negli stadi, Cile, asili nido, plastic tax

Papa Francesco: “preghiamo per dialogo, incontro e riconciliazione in Medio Oriente”

“Preghiamo perché in Medio Oriente nasca uno spirito di dialogo, di incontro e di riconciliazione”. È l’invito che il Papa rivolge ai cristiani nel videomessaggio di novembre, realizzato dalla Rete mondiale di preghiera del Papa per diffondere le sue intenzioni di preghiera, mese per mese. “In Medio Oriente la convivenza e il dialogo tra le tre religioni monoteiste si basano su legami spirituali e storici”, ricorda Francesco, sottolineando che “oggi molte comunità cristiane, insieme e ad altre ebree e musulmane, lavorano qui per la pace, la riconciliazione e il perdono”. “Questo mese Papa Francesco ci invita ad aprire il cuore e la preghiera al Medio Oriente”, commenta padre Frédéric Fornos, direttore internazionale della Rete mondiale di preghiera del Papa, sottolineando come questa sia la terra in cui sono nate le tre grandi religioni monoteiste, la terra di Abramo, Isacco e Giacobbe, la terra dei profeti, la terra di Gesù. E come la Chiesa stessa sia nata lì e dove i cristiani, da allora, sono presenti. (clicca qui)

Ex Ilva: mons. Santoro, “trovare soluzioni per Taranto, per i cittadini e per i lavoratori”

“Sono molto preoccupato per quello che potrebbe accadere, rischiamo che all’emergenza ambientale, tuttora ben lontana dall’essere risolta, si aggiunga quella sociale. Non c’è nessuna parte politica che possa dirsi ‘innocente’, non saremmo arrivati a tanto”. Così l’arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro, in un editoriale pubblicato dal Sir. “Fino ad ora – scrive il presidente della Commissione Cei per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace – ci si è adoperati per trovare soluzioni per ex Ilva, ora è il momento di trovare soluzioni per Taranto e per i suoi cittadini, per i lavoratori. La città è smarrita, sfiniti sono i lavoratori vittime di volta in volta di chi li ha additati come ‘collusi’ quando non ‘responsabili’ dell’inquinamento e della paura quotidiana di non essere più in grado di sostenere la propria famiglia”. “All’emergenza ambientale, che resta tutta in piedi, si andrebbe ad aggiungere un’emergenza sociale. Un disastro! Siamo al punto in cui sono diventate intollerabili i giochetti della politica per lucrare il consenso”, ammonisce mons. Santoro. (clicca qui)
Intervistato dal Sir, padre Nicola Preziuso che da 40 anni vive al quartiere Tamburi di Taranto, quello a ridosso dell’ex Ilva, e da allora ha a che fare con gli operai, rileva che “il lavoro come momento per diventare bravi cristiani ed ottimi cittadini, sembra non esistere più. Il lavoro che dona dignità, non c’è più. La politica dovrebbe curare tutti i valori in gioco, non alcuni rispetto ad altri”. (clicca qui)

Esplosione a Quargnento: mons. Gallese (Alessandria), “i vigili del fuoco persone generose che svolgono con passione un servizio più che un lavoro”

“Di fronte a questi drammi si trovano ben poche parole perché la nostra mente e il nostro cuore sono fatti per la vita, per il bene e non per la sofferenza. Quando succede qualcosa che arreca dolore, si rimane attoniti, senza parole”: così il vescovo di Alessandria, mons. Guido Gallese, commenta al Sir l’esplosione avvenuta nella notte in una cascina a Quargnento, in provincia di Alessandria, costata la vita a tre vigili del fuoco: Matteo Gastaldo (46 anni), Marco Triches (38) e Antonino Candido (32). Feriti altri due loro colleghi e un carabiniere che, come ha riferito il portavoce dei pompieri Luca Cari, “non sono gravi”. Dopo il drammatico evento in tanti, dal presidente Sergio Mattarella al premier Giuseppe Conte, hanno ricordato il prezioso servizio che ci viene offerto dai pompieri: “Ricordo con grande affetto i vigili del fuoco, abbiamo tante occasioni istituzionali per incontrarci e presto celebrerò la messa di Santa Barbara per loro – ricorda il presule –. Sono persone altruiste, si dedicano agli altri con grande generosità. Fanno con grande passione questo lavoro: anzi, è più un servizio, che un lavoro! Perciò, sono un esempio per tutti noi che dovremmo imparare a valutare ed essere riconoscenti nel loro confronti per quello che fanno e per quello che vivono”. (clicca qui)

Razzismo negli stadi: Smulevich, “basta con le congiunzioni avversative: sì, è grave ma…”

“È abbastanza evidente che c’è un deterioramento e un imbarbarimento generale nella società e questo nello stadio si amplifica. Ma attenzione, non è un fenomeno che si limita ai 90 minuti di gioco. A chi dice che lo stadio sia uno sfogatoio, dice una bugia. In realtà lo stadio è un laboratorio di odio che poi finisce per dilagare nella società”. Così in un’intervista al Sir il giornalista Adam Smulevich che ha da poco ha scritto insieme a Massimiliano Castellani il libro “Un calcio al razzismo” in cui conduce il lettore lungo “20 lezioni contro l’odio”. Un libro importante alla luce dei fenomeni di razzismo che da tempo hanno colpito giocatori di colore della Serie A, da Mario Balotelli, vittima domenica scorsa di insulti e buu razzisti a Verona, al nuovo attaccante dell’Inter Lukaku, al viola Dalbert. Per il giornalista “è il momento che i calciatori insieme alle società scendano in campo, ci mettano la faccia, non lascino Kalidou Koulibaly e Džeko da soli ma che con loro ci siano i capitani di tutte le squadre. Non basta tirare fuori ogni tanto qualche slogan. Non basta calare dall’alto parole. È un messaggio un po’ vuoto dire solo ‘no al razzismo’. Occorre un impegno intenso, studiato e diffuso”. Secondo Smulevich, in Italia “c’è un grosso problema. Quando si iniziano ad usare le congiunzioni avversative, ‘sì, è grave ma’… è indice di non consapevolezza. No, qui non ci possono essere congiunzioni né vie di mezzo. Si condanna fermamente, punto e basta”. (clicca qui)

Cile: vescovi sulla crisi, “va ripensato il modello economico del Paese”

Resta di massima allerta la situazione in Cile, dove anche dopo la fine dello stato d’emergenza le manifestazioni pacifiche, ma anche i gesti di violenza, sono proseguiti anche durante il “ponte” festivo. A Santiago una nuova manifestazione, preceduta da un migliaio di donne vestite a lutto, si è tenuta venerdì. Si susseguono denunce di arresti arbitrari e repressioni, mentre l’opposizione chiede di cambiare la Costituzione e le dimissioni del presidente Sebastián Piñera. Nel primo caso, sono stati compiuti i primi passi a livello parlamentare, mentre il presidente, in un’intervista alla Bbc, ha escluso l’ipotesi di dimissioni. Un lungo e profondo lavoro di dialogo, cambiamento vero e riconciliazione attende il Paese. Ne è convinto mons. Fernando Chomali, arcivescovo di Concepción, che ha chiesto in una lettera ai parroci di dare vita a spazi di autentico dialogo e approfondimento della realtà sociale in ogni comunità dell’arcidiocesi. “La verità – spiega il vescovo in un’intervista al Sir – è che stiamo vivendo a livello pubblico la manifestazione di ciò che molti cileni vivono, una difficoltà che riguarda ambiti fondamentali, come la salute, l’educazione, la casa, il lavoro. È’ vero che il Cile è noto per avere dei dati macroeconomici ricchi, ma tali dati non si riflettono nella vita di molte persone. Tutto questo ci dice che va ripensato il modello economico del Paese. Ci vuole più etica che tecnica, più attenzione alle persone che alle cose”. (clicca qui)

Infanzia: Save the Children, “subito nella legge di bilancio maggiori risorse per asili nido”

“In Italia solo 1 bambino su 4 (il 24%) ha accesso all’asilo nido o a servizi integrativi per l’infanzia e, di questi, solo la metà (12,3%) frequenta un asilo pubblico. Un Paese che resta ancora molto lontano dal target stabilito dall’Unione europea di garantire ad almeno il 33% dei bambini tra 0 e 3 anni l’accesso al nido o ai servizi integrativi”. Lo denuncia oggi Save the Children, secondo cui “è fondamentale investire nei servizi socio-educativi per la prima infanzia di qualità, accessibili a tutti i bambini, al fine di ridurre le disuguaglianze educative che emergono sin dai primi anni di vita. Un obiettivo che in Italia va perseguito anche aumentando la disponibilità di posti e la copertura territoriale per i bambini fino ai 3 anni”. Questo l’allarme è stato rilanciato da Save the Children, in occasione della presentazione in Senato del rapporto “Un miglior inizio”, che si è svolta stamattina alla presenza, tra gli altri, di Francesca Puglisi, sottosegretario del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Per Raffaela Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children, “è necessario un piano pluriennale che consenta l’ampliamento dell’offerta di servizi per la prima infanzia. Lo stanziamento di 520 milioni previsto dalla bozza della legge di bilancio per il bonus Asili Nido potrà coprire solo una ridotta platea di beneficiari, presumibilmente quelli che già usufruiscono dei servizi, senza incidere sull’ampliamento dell’offerta”. (clicca qui)

Manovra: Coldiretti, “plastic tax colpisce 2/3 della spesa delle famiglie”

“La plastic tax colpisce 2/3 della spesa a tavola delle famiglie e rischia di penalizzare a cascata l’intera filiera agroalimentare dove si concentra il 76% degli imballaggi in plastica”. Lo afferma la Coldiretti nel commentare l’ultima proposta fiscale contenuta nella manovra del Governo che “rischia di colpire settori produttivi determinanti del Made in Italy, dal latte alla carne, dalla frutta alla verdura che ha registrato il boom della quarta gamma con le insalate pronte in busta consumate da quasi 20 milioni di famiglie italiane”, evidenzia l’associazione riferendosi ai dati Ismea. “Con la plastic tax – aggiunge il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini – esiste peraltro il rischio evidente che il costo venga scaricato sugli anelli più deboli della filiera: da una parte sugli agricoltori ai quali verrà chiesto di ridurre ulteriormente i margini di reddito e dall’altra la tassa andrà a colpire i consumatori finali e l’alimentare che è la principale voce di spesa delle famiglie con 244 miliardi di euro all’anno”. (clicca qui)