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Infanzia: Save the Children, “subito nella legge di bilancio maggiori risorse per asili nido”

“In Italia solo 1 bambino su 4 (il 24%) ha accesso all’asilo nido o a servizi integrativi per l’infanzia e, di questi, solo la metà (12,3%) frequenta un asilo pubblico. Un Paese che resta ancora molto lontano dal target stabilito dall’Unione europea di garantire ad almeno il 33% dei bambini tra 0 e 3 anni l’accesso al nido o ai servizi integrativi”. Lo denuncia oggi Save the Children, secondo cui “è fondamentale investire nei servizi socio-educativi per la prima infanzia di qualità, accessibili a tutti i bambini, al fine di ridurre le disuguaglianze educative che emergono sin dai primi anni di vita. Un obiettivo che in Italia va perseguito anche aumentando la disponibilità di posti e la copertura territoriale per i bambini fino ai 3 anni”.
Questo l’allarme è stato rilanciato da Save the Children, in occasione della presentazione in Senato del rapporto “Un miglior inizio”, che si è svolta stamattina alla presenza, tra gli altri, di Francesca Puglisi, sottosegretario del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
A poche ore dalla presentazione in aula della legge di bilancio da parte del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Save the Children ribadisce l’importanza degli interventi a favore della primissima infanzia, che lo stesso premier aveva messo tra le priorità dell’azione di governo nel discorso in cui chiedeva la fiducia al Parlamento. “Apprezziamo l’attenzione che il Governo destina al tema della prima infanzia nella bozza di legge di bilancio, ma servono più risorse da destinare a favore della fascia tra gli 0 e i 3 anni. Siamo ancora troppo lontani dagli obiettivi di copertura di accesso al nido e ai servizi integrati ed è necessario un piano pluriennale che consenta l’ampliamento dell’offerta di servizi per la prima infanzia – spiega Raffaela Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children -. Lo stanziamento di 520 milioni previsto dalla bozza della legge di bilancio per il bonus Asili Nido potrà coprire solo una ridotta platea di beneficiari, presumibilmente quelli che già usufruiscono dei servizi, senza incidere sull’ampliamento dell’offerta”.