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Infanzia: Save the Children, “contrasto alla povertà educativa resta una delle sfide primarie del nostro Paese”

Save the Children sottolinea oggi, in occasione della presentazione in Senato del rapporto “Un miglior inizio”, che si è svolta stamattina, l’importanza di dotare di risorse il Fondo per il Piano d’azione nazionale pluriennale per un sistema integrato da zero a sei anni. Solo in questo modo si potrà progredire verso l’obiettivo di copertura della popolazione sotto i tre anni del 33% (pubblico e privato), in tutte le regioni e cofinanziare nuove strutture integrate, i Poli per l’infanzia, come previsto dalla riforma delineata dal decreto legislativo n. 65 del 13 aprile 2017, garantendo al contempo il ruolo di indirizzo, programmazione e coordinamento al Miur, che necessiterà di risorse aggiuntive specializzate.
Tali strumenti, secondo Save the Children, “consentono di combattere le diseguaglianze educative che possono avere sui bambini un impatto di lunga durata e si manifestano molto prima dell’accesso alla scuola dell’obbligo. La povertà educativa va infatti combattuta a partire dai primi anni di vita, attraverso solide politiche di sostegno alla prima infanzia e alla genitorialità, oggi assolutamente carenti nel nostro Paese, evitando che siano proprio i bambini delle famiglie più svantaggiate a rimanere esclusi dalle opportunità educative di qualità”.
È quindi necessario anche un impegno finalizzato a garantire un servizio educativo di qualità.
“Il contrasto alla povertà educativa resta una delle sfide primarie che il nostro Paese deve affrontare – sostiene Raffaela Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children – se vuole guardare al futuro, investendo sulle nuove generazioni”. Anche per questo “è urgente investire nuove risorse destinate all’istruzione per garantire il tempo pieno nel primo ciclo e nella scuola dell’infanzia nelle aree prioritarie di contrasto alla povertà educativa minorile, incluso un investimento nelle mense di qualità gratuite per tutti i bambini della scuola primaria e consentire ai nostri ragazzi di poter studiare in scuole sicure”, conclude Milano, sottolineando l’urgenza di queste misure, che andrebbero attuate a partire dalla legge di bilancio che si sta per presentare al Parlamento.