“Le parole di Papa Francesco pronunciate a Hiroshima contro l’uso e il possesso di armi nucleari hanno fatto giustamente il giro del mondo e hanno fatto comprendere in maniera inequivocabile qual è la valutazione della Chiesa sul nucleare militare”. Lo scrive don Tonio dell’Olio, presidente della Pro Civitate Christiana, nell’articolo intitolato “Un nuovo percorso per il futuro” pubblicato oggi su www.mosaicodipace.it. Per il sacerdote, “ciò che invece non è stato posto nella dovuta evidenza è l’uso civile” del nucleare. “I sopravvissuti di Fukushima, come quelli di Hiroshima e Nagasaki hanno ottenuto di incontrare il Papa e questo – prosegue – ha dato motivo di esprimere solidarietà alle vittime del ‘triplice disastro’: il terremoto, lo tsunami e l’incidente nucleare”. Dell’Olio richiama le parole di Papa Francesco che guardando proprio le vittime si è rivolto al mondo intero dicendo: “Ci è chiesto di scegliere uno stile di vita umile e austero che risponda alle urgenze che siamo chiamati ad affrontare. Toshiko, Tokuun e Matsuki ci hanno ricordato la necessità di trovare un nuovo percorso per il futuro, un percorso basato sul rispetto per ogni persona e per l’ambiente naturale”. E ancora Francesco ha affermato: “Ciò implica, al tempo stesso – come hanno ben sottolineato i miei fratelli vescovi del Giappone – la preoccupazione per il prolungarsi dell’uso dell’energia nucleare, per cui hanno chiesto l’abolizione delle centrali nucleari”. Dell’Olio si chiede: “Ma ci vuole tanto a capire che abbiamo altre soluzioni più efficaci e meno pericolose?”