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Papa Francesco: messa Giornata mondiale dei poveri, “non va seguito chi diffonde allarmismi e alimenta la paura dell’altro e del futuro”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Non va seguito chi diffonde allarmismi e alimenta la paura dell’altro e del futuro, perché la paura paralizza il cuore e la mente”. È il monito del Papa, che nell’omelia della messa celebrata ieri nella basilica di San Pietro per la terza Giornata mondiale dei poveri ha esclamato: “Quante volte ci lasciamo sedurre dalla fretta di voler sapere tutto e subito, dal prurito della curiosità, dall’ultima notizia eclatante o scandalosa, dai racconti torbidi, dalle urla di chi grida più forte e più arrabbiato, da chi dice ‘ora o mai più’”. “Ma questa fretta, questo tutto e subito non viene da Dio”, ha spiegato Francesco: “Se ci affanniamo per il subito, dimentichiamo quel che rimane per sempre: inseguiamo le nuvole che passano e perdiamo di vista il cielo”. Gesù, infatti, “ci dice che quasi tutto passerà. Quasi tutto, ma non tutto. A crollare, a passare sono le cose penultime, non quelle ultime: il tempio, non Dio; i regni e le vicende dell’umanità, non l’uomo. Passano le cose penultime, che spesso sembrano definitive, ma non lo sono”. “Terremoti, segni nel cielo e guerre sulla terra”, gli esempi citati dal Papa: “a noi sembrano fatti da prima pagina, ma il Signore li mette in seconda pagina. In prima rimane quello che non passerà mai: il Dio vivo, infinitamente più grande di ogni tempio che gli costruiamo, e l’uomo, il nostro prossimo, che vale più di tutte le cronache del mondo”.