Nota

Venezuela: vescovi alla vigilia della manifestazione convocata da Guaidó, “appello a pace e non violenza. Importante partecipare, crisi del Paese sempre più acuta”

“Facciamo un serio appello al rispetto reciproco e a portare avanti in pace le proprie azioni. Partecipare può essere una preludio a un passaggio importante per la soluzione dei nostri problemi”. Lo scrive in una nota diffusa oggi la Conferenza episcopale venezuelana (Cev), alla vigilia della giornata nazionale di mobilitazione convocata dall’opposizione, guidata dall’autoproclamato presidente Juan Guaidó. Contemporaneamente, anche i sostenitori del presidente Maduro hanno convocato una contro-manifestazione.
La nota – firmata dal presidente della Cev, mons. Josè Luis Azuaje, arcivescovo di Maracaibo e dagli altri membri della presidenza – sottolinea che “il diritto alla protesta e a manifestarla in modo pubblico è previsto nell’ordinamento giuridico venezuelano. Con esso, si esprime il disaccordo della popolazione di fronte a una situazione di crisi che sta attentando alla dignità umana degli uomini e delle donne del Venezuela”.
I vescovi si dicono “coscienti della stanchezza e della disillusione del popolo venezuelano dopo così tante simili convocazioni nel passato recente. Tuttavia, non si può prescindere dalla sua volontà perché ci sia una svolta”. Perciò, arriva un forte invito alla partecipazione per portare “nuova aria di speranza”, nel momento in cui “la crisi si acutizza: la fame, la mancanza di medicinali e di servizi pubblici, l’impoverimento, l’altissimo costo della vita continuano aumentare, così come “l’elevato numero di venezuelani che emigra”.
Perciò, i sentimenti di “disillusione, disincanto e risentimento sono sommamente pericolosi per le possibili conseguenze nel futuro”. Il messaggio si conclude con un “appello alla pace e al rispetto in qualsiasi circostanza. L’appello alla violenza è irrazionale e non fa parte di coloro che si dichiarano figli di Dio”.