Salute

Giornata prematurità: Policlinico Gemelli, domenica sarà illuminato di viola. Domani convegno sulla terapia intensiva neonatale

Domenica prossima si celebra la Giornata della prematurità e per l’occasione il Policlinico Gemelli di Roma si illuminerà di viola, il colore che rappresenta i bambini nati prima della 37ª settimana di gestazione. Diverse sono le iniziative che a partire da domani medici, operatori sanitari e associazioni di volontariato hanno organizzato al Policlinico Gemelli. Domani, dalle 9 alle 17, l’Aula Brasca ospiterà il convegno dal titolo “Il neonato prematuro al centro delle cure in Terapia intensiva neonatale (Tin)”, che vedrà la partecipazione dei rappresentanti di tutti i Centri di terapia intensiva neonatale del Lazio. Marcello Florita, psicologo clinico e consulente dell’ospedale San Raffaele di Milano aprirà i lavori alle 9.30 con una relazione su “Genitori diversaMente: il vissuto dei genitori in Tin e spunti di comunicazione per gli operatori”. A seguire due tavole rotonde la prima, alle 12, sul tema “Tin aperte h24 nel Lazio: a che punto siamo?”, e la seconda, alle 14.30, dedicata agli “Aspetti comunicativi ed emozionali in Tin”. Domenica 17 novembre, nella hall del Policlinico, dalle 14 alle 17, si terrà una festa dedicata ai bimbi pretermine intitolata “Nati per vivere in un mondo migliore” con l’associazione Genitin. “Nel mondo un bambino su dieci nasce prematuro – afferma Giovanni Vento, direttore della Uoc di neonatologia del Gemelli –, va seguito con estrema attenzione e dedizione, salvaguardando non solo la salute del neonato ma anche lo stato d’animo e la partecipazione dei genitori. Da circa un anno al Gemelli è stato garantito l’accesso ai genitori h24 nei reparti di terapia intensiva (Tin), Sub-Tin e Patologia neonatale, al fine di promuovere un più stretto contatto tra genitori e piccoli prematuri, anche attraverso la ‘Kangaroo mother care’ che prevede il raggiungimento di un continuo contatto pelle a pelle tra madre/padre e neonato, favorendo così l’allattamento materno e riducendo i tempi di ospedalizzazione”.