Emergenza umanitaria

Yemen: Save the Children, “triplicati costo e tempi per trasporto degli aiuti salvavita a causa della scarsità di carburante”

In Yemen, il prezzo della benzina è raddoppiato in 40 giorni per effetto di un decreto governativo che raddoppia di fatto i costi doganali. Lo denuncia oggi Save the Children in una nota con la quale spiega che “la sempre maggiore carenza di carburante nel nord dello Yemen avrà gravi conseguenze su centinaia di migliaia di bambini e sulle loro famiglie, già colpite da 5 anni di crisi umanitaria a causa del conflitto”.
Secondo l’Ong, “c’è il rischio crescente di un picco nella diffusione del colera e di altre malattie legate all’acqua perché i sistemi di filtraggio non possono funzionare e i camion che trasportano l’acqua potabile non hanno più benzina. La carenza di carburante determina anche un aumento dei prezzi del cibo e peggiora la crisi sanitaria per i rallentamenti nella distribuzione del cibo e dei medicinali, inoltre, gli ospedali sono in difficoltà perché il diesel è indispensabile per far funzionare i generatori”. Tutto questo di fatto non fa che aumentare le sofferenze dei bambini e delle loro famiglie, che stanno già vivendo già la peggiore crisi umanitaria al mondo, arrivando al punto che i genitori non potranno portare i propri figli in ospedale a causa dei costi del trasporto.
“La crisi del carburante sta già penalizzando le operazioni umanitarie di Save the Children, dobbiamo avere la possibilità di trasportare gli aiuti alle diverse strutture che supportiamo”, ha dichiarato Tamer Kirolos, direttore in Yemen di Save the Children. “Chiediamo alla comunità internazionale di fare pressione sul Governo dello Yemen perché questo decreto venga ritirato, in modo che la crisi in atto possa essere scongiurata. È fondamentale che ci sia un accesso libero e senza ostacoli per gli aiuti umanitari e i beni commerciali, compreso il carburante, perché si tratta di risorse vitali per le famiglie”.
In Yemen, i casi sospetti di colera diagnosticati quest’anno sono già 620.348, con un aumento del 25% dei casi nei bambini sotto i 5 anni.