“Istituire un ministero laicale femminile per l’evangelizzazione”. E’ una delle proposte della quinta Congregazione generale del Sinodo per l’Amazzonia, in cui i padri sinodali – riferisce Vatican news – hanno fatto emergere la necessità di “promuovere una partecipazione più attiva della donna nella vita della Chiesa in un’ottica samaritana” e hanno lanciato un invito a “contrastare la violenza sulle donne”. “Si tratta di far emergere la soggettività ecclesiale delle donne”, ha spiegato padre Giacomo Costa, segretario della Commissione per l’Informazione, durante il briefing di oggi in Sala stampa vaticana: “Non per una rivendicazione, ma come riconoscimento di quello che si sta già vivendo”, ha precisato”. Dai lavori del Sinodo, inoltre, è emersa “l’esigenza di far sorgere figure ministeriali laicali più partecipative”, ha spiegato Costa, promuovendo all’interno della comunità ecclesiali “laici con una certa stabilità, e riconosciuti permanentemente per il servizio che possono fare alla Chiesa”. Di qui la necessità di una “creatività” per “nuove ministerialità che rispondano con più efficacia alle necessità dei popoli amazzonici”. Tra le proposte della quarta e della quinta Congregazione generale, ha reso noto Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, è stata segnalata la “possibilità di incrementare il diaconato permanente degli indigeni, che svolga diverse funzioni”, tra cui “il ministero della Parola, l’amministrazione dei battesimi, della comunione, dei matrimoni, l’accompagnamento nelle celebrazioni per i defunti”.