Conversione di San Paolo

Papa Francesco: udienza, “colpire un membro della Chiesa è colpire Cristo”, “gli ideologi o coloro che vogliono la purità della Chiesa colpiscono Cristo”

foto SIR/Marco Calvarese

“La condizione rabbiosa – perché Saulo era rabbioso – e conflittuale di Saulo invita ciascuno a interrogarsi: come vivo la mia vita di fede? Vado incontro agli altri oppure sono contro gli altri? Appartengo alla Chiesa universale – buoni, cattivi, tutti – o a un’ideologia selettiva? Adoro Dio o adoro le formulazioni dogmatiche? Com’è la mia vita religiosa? La fede in Dio che professo mi rende amichevole oppure ostile verso chi è diverso da me?”. Sono gli interrogativi incalzanti che il Papa ha rivolto ai 17mila fedeli presenti in piazza San Pietro, commentando la conversione di San Paolo, da persecutore ad evangelizzatore. “Luca racconta che, mentre Saulo è tutto intento ad estirpare la comunità cristiana, il Signore è sulle sue tracce per toccargli il cuore e convertirlo a sé”, ha spiegato Francesco: “È il metodo del Signore, tocca il cuore”. “Il Risorto prende l’iniziativa e si manifesta a Saulo sulla via di Damasco, evento che viene narrato per ben tre volte nel Libro degli Atti”, ha fatto notare il Papa: “Attraverso il binomio ‘luce’ e ‘voce’, tipico delle teofanie, il Risorto appare a Saulo e gli chiede conto della sua furia fratricida: ‘Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?'”. “Qui il Risorto manifesta il suo essere una cosa sola con quanti credono in lui”, il commento di Santo Padre: “Colpire un membro della Chiesa è colpire Cristo stesso! Anche coloro che sono ideologi o che vogliono la purità della Chiesa, colpiscono Cristo!”.

foto SIR/Marco Calvarese