Sinodo per l’Amazzonia: Marques de Miranda, “Greta e Papa Francesco sono voce di una forma di vita compatibile con l’ambiente”

“Abbiamo ancora tempo, ma il tempo è adesso”. Moema Maria Marques de Miranda, laica francescana, assessore della Repam e di “Chiese e minerazione”, ha scelto questa metafora – durante il briefing odierno sul Sinodo per l’Amazzonia – per parlare dell’urgenza di affrontare con decisione la crisi ambientale, che minaccia di compromettere seriamente il futuro del pianeta. “Nessuno ha vissuto la possibilità della fine della vita sul nostro pianeta come questa generazione”, la tesi dell’antropologa, secondo la quale “comprendere l’emergenza della crisi ambientale avvicina saperi diversi che si devono incontrare e trovare punti di contatto”. “Gli incendi nella foresta amazzonica brasiliana hanno provocato fumo fino a San Paolo e hanno fatto sì che il cielo si rabbuiasse: ‘tutto è collegato’, come si legge nella Laudato si’, non è un’immagine poetica, è l’immagine di come funziona il pianeta Terra”. Due, per Marques, i “grandi progetti” che attualmente si scontrano, in materia ecologica: “Il progetto predatore, orientato all’avidità di guadagno, tipico delle industrie estrattive, e quello sostenibile, plurale, di popoli che hanno imparato a convivere per millenni con la foresta”. “Nessuno può costruire ponti in mezzo a un abisso”, la tesi della relatrice: “La Chiesa si vuole mettere dalla parte dei poveri, è l’opzione del Sinodo. Non è un caso che Greta e un Papa che viene dalla fine del mondo siano la voce di una forma di vita compatibile con l’ambiente”.

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