Salute: Cervellera (Aipas), “è possibile sperimentare gioia anche quando la vita è devastata dalla sofferenza”

Si è aperto con l’intervento di don Claudio Doglio, biblista, il secondo giorno del convegno sulla pastorale sanitaria organizzato dall’Aipas (Associazione italiana di pastorale sanitaria), presso la Domus Pacis, ad Assisi. Tema di questo appuntamento annuale è “La bellezza di essere cristiani”. Per il teologo Doglio, “la bellezza dell’essere cristiano sta nel seguire il bel pastore. L’evangelista Giovani presenta Gesù come il Pastore quello bello, non in senso estetico ma in senso esemplare e ideale. Il suo atteggiamento che depone la vita a favore dell’umanità è la bellezza di Gesù”. “Noi – sottolinea don Claudio – conquistati da questa bellezza e trasformati dalla sua grazia, diventiamo capaci di fare come Gesù, ascoltiamo la sua voce, lo conosciamo e lo seguiamo”.
Per il presidente dell’Aipas, Gianni Cervellera “la felicità e la bellezza sono tra le parole di cui il cristianesimo è sempre stato veicolo. Noi (gli operatori socio-sanitari) abbiamo sperimentato, e molti malati lo dicono, che è possibile essere nella gioia anche quando la vita è devastata dalla sofferenza. Certo, questo accade quando si scopre la radice della vita e quando questa è vissuta in comunione con gli altri. Da soli è impossibile”.
Fr. José Carlos Bermejo, psicologo camilliano, intervenuto questa mattina, ha affrontato il tema su “Quale bellezza nel tempo della malattia: relazione e comunicazione con il malato”. Padre José ha portato nel suo discorso l’esperienza di san Camillo de Lellis che chiamava misericordie le sue malattie, giardino l’ospedale, Cappella Sistina il reparto. Ha concluso dicendo che le varie chiavi di lettura esposte “possano servire non per idealizzare la malattia, ma per quella ‘formazione del cuore’, necessaria per accompagnare chi è nella sofferenza”.

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