Prosegue il cammino di impegno e formazione della Caritas diocesana di Prato nel mondo del carcere. Il prossimo passo è l’inizio di una riflessione che possa sfociare in un progetto che abbia come tema la giustizia riparativa. Il punto di partenza è un convegno convocato per giovedì 10 ottobre, alle 16,30, al palazzo vescovile. Dopo i saluti della direttrice Idalia Venco interverranno esperti sull’argomento. Tra questi Patrizia Patrizi del Dipartimento di scienze umanistiche e sociali dell’Università di Sassari, autrice di una recente pubblicazione sul tema.
“L’obiettivo – spiega Patrizi – è quello di ricostruire giustizia attraverso un percorso partecipato in cui i bisogni delle vittime possano trovare risposte e le responsabilità degli autori siano rivolte a chi ha subito. Il coinvolgimento della comunità è fondamentale”. Per questo motivo i valori della giustizia riparativa sono quelli alla base delle relazioni fra persone e di una convivenza pacifica. “In sintesi – sottolinea la professoressa –, la giustizia riparativa si configura come pensiero e come pratiche di accoglienza e cura delle persone, delle relazioni, delle comunità sociali: tutte in sofferenza a causa del crimine o di altro illecito, tutte con un bisogno di riparazione del danno, di ricostruzione del senso di fiducia, di ricomposizione dei conflitti per risanare ferite delle persone e fratture del tessuto sociale, di prevenzione di comportamenti dannosi”. L’idea della Caritas è quella di far partire a gennaio 2020 un corso di formazione per realizzare interventi concreti di giustizia riparativa sul territorio di Prato.
Al convegno, nel corso del pomeriggio, dopo l’intervento di Patrizia Patrizi sui valori della giustizia riparativa, parleranno Gian Luigi Lepri (Università di Sassari) sulle “azioni riparative”, l’avvocato Michele Passione del foro di Firenze sulle giuste tutele delle vittime e Lorena Paganelli, direttrice della Società della Salute di Prato, sul ruolo dei servizi in relazione al carcere. Modera Gabriele Terranova, neo presidente della Camera Penale di Prato.