“Riconoscere l’umanità in sé e negli altri per una nuova convivenza”. È il tema della dodicesima edizione del Premio “Carlo Castelli” per la solidarietà, concorso letterario destinato ai detenuti delle carceri italiane promosso dalla Società di San Vincenzo De Paoli. “Ogni anno – osserva Antonio Gianfico, presidente della Federazione nazionale Società di San Vincenzo De Paoli – riceviamo centinaia di testi dai reclusi di tutte le carceri italiane. Il mondo carcerario è un condominio fatto di spazi angusti, di regole rigide, di relazioni forzate, di privazioni e di sofferenza. C’è quindi la necessità e la convenienza di condividere al meglio quel poco che si ha materialmente a disposizione, ma, soprattutto, di attingere a quelle risorse interiori che possono veramente segnare una svolta nella propria vita”. “Dagli scritti pervenuti – prosegue Gianfico – emerge un’umanità soffocata dalla sofferenza, un’umanità che si confronta con quella del vicino, cercando di abbattere il muro del pregiudizio, di comprendere e valorizzare le differenze. Una convivenza di prossimità”.
Imparando dagli errori del passato si può fare qualcosa di buono e utile non solo per se stessi, ma anche per gli altri. “Ed è per questo – dichiara Claudio Messina, delegato carceri della Società di San Vincenzo De Paoli, anima e organizzatore del Premio Carlo Castelli – che, anche nel premiare le opere scelte, abbiamo pensato di dare una libertà in più al candidato che, oltre a ricevere un riconoscimento per sé, sceglierà una buona causa nel sociale a cui destinare un’altra parte del premio in denaro. Ecco una buona possibilità, per chi ha sbagliato nella vita, di riscattarsi offrendo un contributo alla società”.
La cerimonia di premiazione ed il convegno “In carcere con umanità. Nell’incontro la scoperta dei valori comuni” si terranno il prossimo venerdì 11 ottobre nella casa circondariale di Matera, a partire dalle ore 10. Tra i relatori del convegno, Luigi Accattoli, Guido Traversa, Rita Barbera, don Raffaele Sarno, Gabriella Feraboli, Carmelo Cantone.
Ai tre vincitori di questa edizione vanno rispettivamente 1.000, 800 e 600 euro. In aggiunta ai premi, a nome di ciascuno dei tre vincitori saranno devoluti, nell’ordine, 1.000 euro per finanziare la costruzione di un’aula scolastica a Lurhala (Congo); 1.000 euro per un progetto formativo e di reinserimento sociale di un giovane dell’Istituto penale minorile di Bari; 800 euro per l’adozione a distanza di un bambino della Bolivia per 5 anni.
Le opere premiate sono, in ordine, “Per chi muore, per chi rimane” di Carmelo Gallico (casa circondariale di Tolmezzo, in provincia di Udine); “Riscoprire i rapporti di buon vicinato” di Alessandro Cozzi (casa di reclusione Milano-Opera); “Un padre” di Alessandro Crisafulli (casa di reclusione Milano-Opera).