Sanità

Migranti: Roma, presentato al Gemelli il progetto Prisma, ambulatorio dedicato a prevenzione, diagnosi e cura della loro salute

“Il senso di questa cerimonia concerne anzitutto il valore inestimabile della vita di ciascuna delle persone di cui qui ci si prende cura”. Così il rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli, intervenuto oggi alla presentazione nella sede di Roma del progetto “Prisma – Prevenzione e Salute per i MigrAnti”, ambulatorio dedicato ai migranti e, più in particolare, ai richiedenti asilo e ai detentori di protezione internazionale. L’iniziativa è promossa dal Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs, in collaborazione con Università Cattolica e Comunità di Sant’Egidio, ed è co-finanziata da ministero dell’Interno e Unione europea. “Questo progetto, che si rivolge alle nuove povertà e alle ‘periferie esistenziali’, ben rappresenta il lavoro di questa istituzione che svolge quotidianamente una missione di assistenza e cura. Questi centri e percorsi sono essenziali non solo per gli “scartati” di oggi, ma per tutti coloro che si fanno loro compagni di viaggio”, ha detto p. padre Fabio Baggio, sottosegretario della Sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale. “Oggi, proprio nel giorno di san Francesco, si inaugura questo progetto che aiuta davvero, con la formazione e l’assistenza, i più poveri e i più fragili dell’intera società”,  ha dichiarato Daniela Pompei (Sant’Egidio). “Questo servizio è rivolto a tutta la comunità dei migranti del Lazio. Grazie al fondamentale lavoro della Comunità di Sant’Egidio e a tutti i colleghi medici e sanitari che prestano la propria opera possiamo non solo offrire loro un servizio, ma mettere a servizio il nostro lavoro”, ha detto Sergio Alfieri, ordinario di chirurgia generale all’Università Cattolica e responsabile del progetto. Per l’assistente ecclesiastico generale mons. Claudio Giuliodori, “tutto quello che in questi decenni si è realizzato in questa istituzione e che oggi viene ben rappresentato da questo progetto, nel binomio scienza/solidarietà incide sulle coscienze e trasforma la cultura”.