Balcani

Kosovo: domenica elezioni anticipate. Rapporto Ifimes, “voto incerto, cittadini delusi dalle istituzioni”

Due milioni di cittadini del Kosovo torneranno alle urne domenica 6 ottobre per le elezioni legislative anticipate. Il 19 luglio scorso il premier uscente Ramush Haradinaj ha deciso di dimettersi dopo essere stato convocato dalla Corte speciale incaricata di indagare sui presunti crimini dell’Esercito di liberazione del Kosovo durante e dopo il conflitto armato con la Serbia nel 1999-2000. Il parlamento di Pristina è composto da 120 seggi, 20 dei quali sono riservati ai rappresentanti delle minoranze: 10 a quella serba, 4 a quelle rom, ashkali ed egiziana, 3 alla minoranza bosniaca, 2 a quella turca e un seggio ai gorani. Lo si apprende dal rapporto sulle elezioni dell’Ifimes, centro di ricerca con sede in Slovenia pubblicato in questi giorni. I candidati registrati sono di 20 partiti e quattro differenti coalizioni. Secondo gli esperti dell’Istituto internazionale per gli studi sul Medio Oriente e i Balcani, “le prossime elezioni saranno tra le più incerte” e a causa “delle forti accuse espresse fra i maggiori partiti, il che renderebbe impossibile una coalizione dopo le elezioni”. Nel documento si afferma che nonostante “le promesse degli attuali leader politici di uno sviluppo rapido e la stabilizzazione delle istituzioni”, “questo non è stato realizzato”, “mentre i cittadini del Paese balcanico si sentono profondamente delusi dalle attuali strutture politiche”.