Medio Oriente
“Non possiamo mai accontentarci di vivere soltanto gli uni accanto agli altri, ma ogni giorno siamo chiamati a praticare la fraternità che nasce dalle nostre comuni radici. È in questa prospettiva che riteniamo importante anche la tutela dell’unicità della Città di Gerusalemme e in particolare i Luoghi Santi”: lo ha dichiarato ieri il card. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, durante la sua visita alle moschee della Roccia e di Al-Aqsa, a Gerusalemme, alla presenza, tra gli altri, dello sceicco Mohammad Azzam Al-Khatib Al-Tamini, direttore generale del Waqf e della Moschea Al-Aqsa, l’imam locale, e il custode di Terra Santa, padre Francesco Patton. Il prefetto, a tale riguardo, ha ricordato le parole di Papa Francesco lo scorso 30 marzo nella dichiarazione congiunta con il re del Marocco Mohammed VI: “Noi riteniamo importante preservare la Città santa di Gerusalemme/Al Qods Acharif come patrimonio comune dell’umanità e soprattutto per i fedeli delle tre religioni monoteiste, come luogo di incontro e simbolo di coesistenza pacifica, in cui si coltivano il rispetto reciproco e il dialogo. A tale scopo devono essere conservati e promossi il carattere specifico multi-religioso, la dimensione spirituale e la peculiare identità culturale di Gerusalemme/Al Qods Acharif”. Da qui l’auspicio del cardinale sempre con le parole del Pontefice: “Auspichiamo, di conseguenza, che nella Città santa siano garantiti la piena libertà di accesso ai fedeli delle tre religioni monoteiste e il diritto di ciascuna di esercitarvi il proprio culto, così che a Gerusalemme/Al Qods Acharif si elevi, da parte dei loro fedeli, la preghiera a Dio, Creatore di tutti, per un futuro di pace e di fraternità sulla terra”.
Nella stessa giornata il card. Sandri, che è a Gerusalemme per le commemorazioni degli 800 anni del pellegrinaggio di pace di San Francesco d’Assisi in Terra Santa, ha incontrato il presidente di Israele, Reuven Rivlin, e, a Ramallah, quello palestinese, Abu Mazen. “Il cardinale – si legge in una nota della Congregazione – in entrambi i colloqui ha portato il saluto e l’augurio di Papa Francesco esprimendo l’auspicio che si possano sempre cercare e percorrere le strade possibili per la pace e la riconciliazione, a beneficio dell’intera area medio-orientale e nella promozione della presenza originaria nell’area dei cristiani che vogliono continuare a contribuire al progresso e al bene comune”. Con il presidente Rivlin in particolare “ci si è potuti soffermare sul 25° anniversario delle relazioni diplomatiche con la Santa Sede”.
Con il presidente Abu Mazen “si è potuta rivolgere una parola riconoscente per il decreto sulle adozioni che implementa l’Accordo fondamentale con la Santa Sede” e si esprime l’auspicio che “si continui il supporto ai Cristiani in Palestina, in particolare al Patriarcato Latino di Gerusalemme”.