Assemblea plenaria

Chiese in Europa: mons. Gadecki (vice presidente Ccee), “i segni di speranza ci sono, il più grande è l’esistenza della fede”

Come esprimere ed annunciare la fede in un contesto profondamente diverso rispetto al passato, come comportarsi di fronte ad un ritorno del “paganesimo”, come rispondere ai quesiti nuovi che si pongono oggi alla Chiesa, come essere una minoranza creativa? Sono entrati nel vivo del dibattito questa mattina i vescovi europei, riuniti in Assemblea plenaria a Santiago de Compostela: i presidenti delle Conferenze episcopali d’Europa si stanno confrontando sul tema “Europa, tempo di risveglio? I segni della speranza”. I lavori questa mattina sono partiti da un’analisi culturale, politica e sociale della situazione europea, affidata alla filosofa francese Chantal Delsol. Sono stati ben 11 gli interventi sulla relazione. Poi i vescovi hanno continuato a confrontarsi, divisi in 4 gruppi di lavoro. A fare il “punto” ai giornalisti su quanto sta emergendo in plenaria è stato questa mattina mons. Stanisław Gądecki, arcivescovo di Poznań, presidente della Conferenza episcopale polacca e vice presidente del Ccee (Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa). Sono tanti i segni di speranza presenti oggi nel continente europeo, ha detto parlando ai giornalisti e “credo che il più grande sia l’esistenza della fede in Europa, nonostante siano cambiati, e in profondità, i paradigmi di riferimento”. Tra i segni di speranza c’è anche la conquista della libertà religiosa soprattutto nei Paesi dell’Est dopo la caduta del regime sovietico, la maggiore partecipazione dei laici nell’opera di evangelizzazione e la presenza della donna nella Chiesa che sta crescendo. È segno di “speranza” anche “la  presenza degli immigrati in Europa. Presenza – ha affermato il vescovo polacco – che allarga il nostro orizzonte di Chiesa” ed è “segno di speranza anche la persona stessa di Papa Francesco che ci insegna un modo nuovo di essere pastori, che sottolinea la Misericordia e la carità misericordiosa di Dio che tocca le piaghe della società moderna”. Nelle discussioni si sta parlando anche del tema degli abusi sessuali sui minori. Tema che “ha spinto la Chiesa a prendersi cura del bene del bambino e a seguire le indicazioni perché il minore sia protetto sempre e senza indugio”.